Antonio Gai: differenze tra le versioni

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Il Gai si occupò frattanto della committenza laica lavorando per numerosissime dimore patrizie, sia palazzi di città che ville di terraferma. Intorno alla metà del seguito realizzò le ''Quattro Stagioni'' per il giardino di [[palazzo Vecchia-Romanelli]] a [[Vicenza]] (attualmente nel [[parco Querini]]). Per villa Soderini a [[Nervesa della Battaglia|Nervesa]] scolpì con Giuseppe Torretto diverse opere ma di queste restano soltanto due vasi oggi conservati presso [[villa Sicher-Barnabò]] di [[Arcade (Italia)|Arcade]].
 
La gran parte dei lavori si rintraccia però lungo la [[Riviera del Brenta]], prevalentemente a [[Mira (Italia)|Mira Vecchia]], [[Fiesso d'Artico]] e soprattutto [[Stra]], dove produsse opere per la nota [[villa Pisani (Stra)|villa Pisani]], Villa Giovanelli a [[Noventa Padovana]] e, forse, per [[villa La Barbariga|"La Barbariga"]]. Per il [[Palazzo Pisani a Santo Stefano|palazzo Pisani]] di [[chiesa di San Vidal|San Vidal]] (oggi [[conservatorio Benedetto Marcello]]) scolpì statue allegoriche; una solo è rimasta nell'ubicazione originaria, le altre quattro sono attualmente conservate al [[Walters Art Museum]] di [[Baltimora]].
 
Il 13 febbraio [[1756]] fu fondata l'[[Accademia di belle arti di Venezia|Accademia di Venezia]] e il Gai figurò fra i trentasei artisti che formarono il primo gruppo di insegnanti. Nel [[1764]] venne nominato presidente dell'istituzione.