Ministro: differenze tra le versioni

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== Nomina e mandato ==
I ministri sono di solito nominati dal capoCapo dellodi StatoGoverno, su proposta del primo ministro negli ordinamenti in cui è presente. In alcuni ordinamenti sono direttamente nominati dal primo ministro. Con le stesse modalità possono essere revocati. Modalità simili sono di solito previste per la nomina e la revoca dei sottosegretari di stato e organi affini.
 
I ministri, come gli altri membri del governo, sono di solito dei [[politico|politici]] anche se non mancano casi di ministri scelti per la loro competenza tecnica nelle materie attribuite al dicastero (i cosiddetti ministri ''tecnici''). Quando il governo è sostenuto da una coalizione di partiti, i posti governativi sono ripartiti tra gli stessi in relazione ai seggi parlamentari di cui dispongono; a tal fine, peraltro, non si tiene conto solo del numero di dicasteri attribuiti ad un partito ma anche del "peso" degli stessi, giacché alcuni dicasteri (ad esempio quelli degli esteri, degli interni, delle finanze, della difesa, della giustizia) sono ritenuti più importanti di altri. Può peraltro accadere che alcuni partiti della coalizione non abbiano posti di governo (si parla, in questo caso, di ''appoggio esterno'') perché non lo vogliono o perché non ci sono posti a sufficienza per attribuirli anche ai partiti minori. In alcuni paesi, oltre che su base partitica, i posti governativi sono ripartiti anche secondo altri criteri, ad esempio tenendo conto dell'appartenenza religiosa o etnica del titolare oppure della sua provenienza geografica; talvolta tali criteri sono codificati nella stessa costituzione, di solito però sono stabiliti da [[convenzione costituzionale|convenzioni costituzionali]] o dalla prassi.