Esperimento dello Schiehallion: differenze tra le versioni

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== Contesto storico e concettuale ==
Nel [[XVIII secolo]] la determinazione della densità della Terra costituiva il problema principale di astronomi e [[geologo|geologi]], i cui tentativi proposti si rifacevano al cosiddetto "metodo della montagna"<ref name="Heering">{{cita|Heering 2007|pp. 119-123|Heering}}</ref>. La teoria alla base del suddetto sistema di misurazione è che in un [[campo gravitazionale]] simmetrico un [[pendolo]] pende dritto verso il basso senza subire alcuna deviazione, tuttavia, se una massa sufficientemente grande come una montagna è vicina, la sua attrazione gravitazionale attrarrà il filo a piombo del pendolo formando un angolo rispetto alla verticale. Detto angolo può essere determinato in relazione alla posizione di un qualsiasi oggetto noto, che potrebbe essere una stella, e misurata su entrambi i lati della montagna. Se la massa della montagna potesse essere stabilita in maniera indipendente mediante la determinazione del suo volume e una stima della densità media delle sue rocce, questi valori potrebbero essere estrapolati per fornire la densità media della Terra e, per estensione, la sua massa<ref>{{cita web|url=http://www.physics.ox.ac.uk/history.asp?page=bigghis|titolo=Background to Boys' experiment to determine G|editore=University of Oxford - Department of Physics|accesso=9 settembre 2014|lingua=en}}</ref>.
 
[[Isaac Newton]] aveva già considerato l'effetto e proposto l'esperimento nel suo ''[[Philosophiae Naturalis Principia Mathematica]]''<ref name="Davies">{{cita pubblicazione|cognome=Davies|nome=R.D.|titolo=A Commemoration of Maskelyne at Schiehallion|rivista=Quarterly Journal of the Royal Astronomical Society|volume=26|numero=3|pp=289–294|bibcode=1985QJRAS..26..289D|anno=1985|lingua=en}}</ref>, ma aveva pessimisticamente pensato che non ci fosse una montagna in grado di produrre una sufficiente deviazione del filo a piombo tale da poter essere misurata: