Teatro di Pompeo: differenze tra le versioni

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Fu eretto per volere del console [[Pompeo]] tra il [[61 a.C.|61]], anno del terzo [[trionfo]] e il [[55 a.C.]] anno del suo secondo [[Console (storia romana)|consolato]], e fu per Roma una innovazione straordinaria: la legge romana vietava infatti la costruzione di teatri in muratura, per mantenere il carattere religioso che il teatro possedeva dalla [[teatro greco|tradizione greca]]; teatri provvisori in legno venivano eretti soltanto in prossimità di luoghi di culto.
 
Pompeo, per portare al termine il suo progetto, costruì su un podio rialzato, sul lato opposto rispetto alle gradinate<sub>,</sub> un tempio dedicato a [[Venere (divinità)|Venere vincitrice]]. Esso (il tempio) serviva per aggirare il divieto del Senato di costruire teatri che non avessero un collegamento con la religione. Divieto volto ad evitare che gli spettacoli teatrali contaminassero l’austera cultura romana''Amore e sesso nell’antica Roma, Alberto Angela, Milano 012, pag 171,172''. Una gradinata d'accesso nell'area antistante fu edificata in forma semicircolare di esedra: questa cavea fu completata da una [[Spazio scenico|scena]] monumentale. Tale sistema venne utilizzato successivamente in eta' tardo-imperiale per la costruzione di altri teatri in muratura.
 
Era una struttura di grandi dimensioni. I posti a sedere erano 17.500. La folla veniva “inghiottita” dalle numerose arcate del teatro. La [[cavea]], semicircolare e di marmo bianco, aveva un diametro di circa 150 metri, da alcune fonti sembra che la sua lunghezza fosse di 90 metri, e aveva tre ordini di colonnati sovrapposti come fondale (scaena). Il tutto era sormontato da una lunga tettoia sporgente per dirigere verso il pubblico i suoni e le voci degli attori.
Era una struttura di grandi dimensioni: la [[cavea]] aveva un diametro di circa 150 metri, arricchita da un monumentale quadriportico con colonne di granito (''Hecatostylum'') che si stendeva fino all'[[Largo di Torre Argentina|area sacra di largo Argentina]]. Qui, (all'incirca in corrispondenza dell'attuale [[Teatro Argentina]]) era la grande aula detta ''Curia Pompeii'', dove si tenevano riunioni del [[Senato romano|Senato]] e dove [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]] fu pugnalato, ai piedi della statua monumentale del suo avversario. La statua, ritrovata nel [[XVI secolo]], è oggi visibile a [[Palazzo Spada]].
 
''Amore e sesso nell’antica Roma, Alberto Angela, Milano 012, pag 171,172''
 
Era una struttura di grandi dimensioni: la [[cavea]] aveva un diametro di circa 150 metri, arricchita da un monumentale quadriportico con colonne di granito (''Hecatostylum'') che si stendeva fino all'[[Largo di Torre Argentina|area sacra di largo Argentina]]. Qui, (all'incirca in corrispondenza dell'attuale [[Teatro Argentina]]) era la grande aula detta ''Curia Pompeii'', dove si tenevano riunioni del [[Senato romano|Senato]] e dove [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]] fu pugnalato, ai piedi della statua monumentale del suo avversario. La statua, ritrovata nel [[XVI secolo]], è oggi visibile a [[Palazzo Spada]].
 
Benché [[Augusto]] avesse fatto murare la Curia come ''locus sceleratus'', il teatro rimase in uso e venne restaurato dagli imperatori fino al [[V secolo]] (ancora al tempo del re goto [[Teodorico il Grande|Teodorico]], un cancelliere di corte ricordava con parole piene di ammirazione il Teatro di Pompeo, ricco di marmi, sculture ed affreschi, con “caverne" coperte a volta con pietre pendenti collegate "in forme bellissime”).