Club Sportivo Cienciano: differenze tra le versioni

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Sin dalla sua fondazione la squadra disputò, a partire dal [[1902]], tornei locali e regionali. I club con cui dovette scontrarsi furono l'Universitario (squadra dell'[[università|ateneo]] di Cusco, come suggerisce il nome), l'Atletic Club, il Pachacútec e l'Atlético Cusco. Se gli esordi furono combattuti, con il passare del tempo il Cienciano seppe conquistare l'egemonia cittadina e provinciale, relegando i suddetti club in posizione marginale e consentendo solo al Garcilaso de la Vega (altra realtà nata in ambito scolastico) a contrastare i "rossi".
 
Dopo un settantennio di attività cittadina e provinciale, il Cienciano iniziò a distinguersi nella ''Coppa Perù'', competizione creata alla fine degli [[Anni 1960|anni sessanta]] che, partendo dal livello provinciale e distrettuale, seleziona attraverso un'estenuante serie di eliminatorie la seconda squadra che ha il diritto di partecipare al campionato nazionale di prima divisione (le altre accedono direttamente dalla seconda divisione, egemonizzata dai club minori di [[Lima]]). Nel [[1972]] il Cienciano giunse alla finale della Coppa Perù contro il CNI di [[Iquitos]], perdendola. Per una scelta politica, però, la squadra del Cusco venne invitata a disputare la la massima divisione per l'anno [[1973]]. Si era negli anni del regime nazional-progressista del generale [[Juan Velasco Alvarado]], il quale del recupero dell'identità indigena aveva fatto la propria bandiera (è di quegli anni l'elevazione del [[Lingua quechua|quechua]] al rango di lingua nazionale). La presenza della squadra della città che era stata la capitale dell'impero [[Inca]] ebbe una grande risonanza in tutto il Paese, simboleggiando l'apertura indigenista voluta dal regime.
Il Cienciano mantenne la categoria sino al [[1977]]. Iniziò quindi un periodo di anonimato che durò sino al [[1988]], quando il club di Cusco venne invitato dalla [[federazione calcistica del Perù]] a prendere parte al campionato nazionale di prima divisione. L'invito venne esteso ad altre squadre di provincia come l'Alfonso Ugarte di [[Puno]], i Diablos Rojos di [[Juliaca]], l'Aurora di [[Arequipa]], gli Angeles di [[Moquegua]] e soprattutto il Mariano Melgar de [[Arequipa]], con cui nascerà una fortissima rivalità sportiva e di campanile (entrambe le città si contendono il primato di "antipolo" rispetto alla capitale [[Lima]]).