Marchesato di Torriglia: differenze tra le versioni

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La parrocchia di Torrigilia aveva un territorio sostanzialmente coincidente con l'attuale comune, comprendente le ville di Siginella, Porto, Ponte Trebbia, [[Pentema]], Casaleggio, Bavastri, Costafontana, Obbi, Costalunga, Cavorsi, Donetta, Costazza, Fallarosa, Donderi, Frevada, Fascia di Carlo, Laccio, Garaventa, Marzano, Olcesi e Passo della Scoffera. L'ambito della giurisdizione di Torrigilia era invece più ampio, e vi erano ricompresi l'alta Valtrebbia sino a Casanova e le ville di Dova in Val Borbero e di Pareto in Val Brevenna. Il territorio del Marchesato si estendeva invece alle varie giurisdizioni che di questo fecero parte nelle diverse investiture (Carrega, Ottone, Cabella, Garbagna, ecc.).
 
L'inizio dellaLa storia feudale di Torriglia inizia probabilmente nel 1198, quando fu sottratta alla precedente amministrazione abbaziale (abbaziaAbbazia di Patrania) e compresa nei territori assegnati in feudo da Federico II di Svevia alla famiglia Malaspina. Successivamente nel corso del XIII secolo passo' ai [[Conte|conti]] [[Fieschi]] di [[Lavagna (Italia)|Lavagna]], con i quali rimase fino alla [[Congiura dei Fieschi|congiura]] del [[1547]]. Proprio a seguito di questo drammatico evento fu assegnata ad [[Andrea Doria]] assieme a diverse altre giurisdizioni, ed eretta a [[marchese|marchesato]] per disposizione dell'[[imperatore]] [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]].<ref>''Liguria'', p. 187</ref>
 
Nel 1760 i territori dei due Marchesati di Torrigila e Santo Stefano d'Aveto furono riunito in un unico Principato e Giovanni Andrea III fu investito da [[Francesco I di Lorena]] col titolo di Principe di Torriglia, titolo questo che andò ad aggiungersi all'altra dignità principesca che la famiglia da tempo aveva in quanto titolare del Principato di Melfi.