Teoria del potenziale: differenze tra le versioni

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=== Legami con la matematica del moto browniano ===
Ricerche compiute nel corso degli [[anni 1930|anni trenta]] del [[XX secolo]] da [[Kurt Otto Friedrichs]], [[Richard Courant]], e [[Hans Lewy]], avevano già adombrato l'esistenza di un insospettato e profondo collegamento con alcuni concetti probabilistici, come il [[moto browniano]], il [[processo di Wiener]] e il [[processo markoviano]]. L'esistenza di questo stretto legame matematico è stato una conquista matematica della seconda metà del Novecento, compiutasi con le ricerche di una schiera di matematici, tra cui [[Shizuo Kakutani]], [[Kiyoshi Itō]], [[Mark Kac]], [[Gilbert Hunt|Gilbert A. Hunt Jr]], [[Joseph Leo Doob]], [[Eugene Dynkin]], [[Paul-André Meyer]], grazie al cui lavoro, a partire dagli anni cinquantcinquanta, l'ipotesi che la teoria del potenziale trovasse la sua [[teoria della probabilità|controparte probabilistica]] nella teoria del moto browniano è stata compiutamente enucleata.
 
In seguito, l'adozione di approcci probabilistici nella teoria astratta del potenziale si è dimostrata molto proficua, permettendo non solo la scoperta di nuovi risultati matematici ma anche dando modo di accedere a una conoscenza più profonda di alcuni concetti della teoria del potenziale. D'altro canto, non si è trattato di un processo a senso unico: l'approccio della teoria del potenziale ai problemi probabilistici ha portato ha aperto la strada sia a nuove scoperte sia a una migliore comprensione dei risultati già noti della [[teoria della probabilità]].