Giovanni Alfonso Borelli: differenze tra le versioni

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===Messina (1635-1656)===
Nel 1635 Borelli fu chiamato dal senato accademico dell'[[Università di Messina]], grazie in parte alla raccomandazione del Castelli, al fine di occupare la ''nuova lettura de matematiche''. L'Università di Messina lo tenne in gran conto e gli fornì i mezzi per viaggiare e mettersi in contatto con i professori delle altre università. Grazie al suo lavoro, nel 1646, Borelli pubblicò la risoluzione di alcuni problemi geometrici di [[Pietro Emanuele]]<ref>Gaizo M. - ''L'opera scientifica di Giovanni Alfonso Borelli e la scuola di Roma nel secolo XVII''.1909, pp.275-307.</ref><br />
Nel 1647-1648, scoppiò una epidemia in [[Sicilia]] che diede l'occasione a Borelli di scrivere la sua prima opera da medico. L'opera intitolata ''cagioni delle febbri maligne in Sicilia negli anni 1647-1648'' venne pubblicata/ripubblicata a [[Cosenza]] nel 1649 in omaggio all'amico Tommaso Cornelio. La precisione con la quale Borelli trattò questo problema confermano ulteriormente che egli già in precedenza aveva raggiunto notevoli conoscenze mediche.<ref>Barbensi G. - ''Borelli. Collana di vita di medici e naturalisti celebri''. Trieste, 1947.</ref>
 
===Pisa (1656-1667)===