Accuratezza: differenze tra le versioni

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Approccio statistico: provato a spiegare un po' meglio
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===Approccio statistico===
Con la pubblicazione della norma '''[[Organizzazione internazionale per la normazione|ISO]] GUM''' (Guida''Guide allaUncertainty determinazioneMeasurement''), introdotta in Italia con la norma UNI CEI ENV 13005 "Guida all'espressione dell'incertezza di misura)(Guide Uncertainty Measurement)", e la diffusione dell'approccio statistico nella determinazione dell'incertezza di misura, è nata la necessità d'integrare (dove necessario) il contributo all'incertezza dovuta agli errori d'accuratezza non corretti.
 
Oggi diverse norme e raccomandazioni cercano di uniformare le valutazioni dei contributi d'incertezza, almeno per tipologia di strumenti. Ma a tutt'oggi, presso gli organi di normazione o presso chi si occupa attivamente del calcolo dell'incertezza di misura, vi è ancora discussione di come effettuare l'integrazione tra contributi derivanti da errori casuali e quelli derivanti da errori sistematici.
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::<math> I_{acc} \!\, </math> = contributo all'incertezza dell'errore d'accuratezza.
 
In questo caso l'incertezza èestesa viene espressa con un [[coefficientefattore di confidenzacopertura]] "pari a 1" (che, in una [[distribuzione normale]], rappresenta una probabilità pari a circa il 68 % deiche casiil [[valore vero del misurando]] ricada all'interno dell'intervallo tra il valore misurato <math>\pm I_{acc}</math>), anche se, normalmente, nei documenti le incertezze estese vengono espresse con coefficientefattore di confidenzacopertura pari a "2", per avere una probabilità, all'interno di una distribuzione normale, del 95,45 % .
 
Il coefficiente di "radice 3" èsi quelloapplica relativodal allamomento dispersioneche si considera una distribuzione rettangolare, dell'incertezza. Tale scelta inè dettata dal momento quantoche è la più conservativa tra le dispersioni semplici, ossia quella che meno sottostima l'incertezza di misura.
 
==Voci correlate==