Etica ebraica: differenze tra le versioni

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La maggior parte degli ebrei non cercano attivamente di convertire i non-ebrei all'Ebraismo; in verità, la conversione all'Ebraismo comporta un procedimento lungo e difficile. Gli ebrei sono rispettosi delle altre religioni, ma non possono approvare attivamente quelle religioni che sembrano promuovere l'[[idolatria]] o l'immoralità.
 
Gli ebrei credono che i non-ebrei che seguono le [[Leggi noachiche]] – i requisiti etici e religiosi minimi per tutti i non-ebrei – saranno ugualmente riconosciuti da Dio. Le leggi del codice noachico sono: non praticare l'idolatria, non bestemmiare, non uccidere, non rubare, non commettere atti impuri (sessualmente immorali), non causare dolore eccessivo agli animali (ad esempio consumare un arto asportato ad un animale vivente), e istituire tribunali di giustizia.<br />Nel [[LinroLibro di Isaia]] viene altresì ricordato con un'allegoria di "non vacillare a destra e/o sinistra".
 
Il principio del ''Kiddush Hashem''<ref>'''Kiddush HaShem''' o '''[[Qiddush haShem]]''' ([[ebraico]]: קידוש השם) "Santificazione del Nome") è un precetto dell'Ebraismo e si riferisce alla [[santificazione]] del nome di [[Dio]] mediante la santità della persona – cfr. Marvin Bash ''Messages of the [[Chofetz Chaim]]: 100 Stories and Parables'', 2006, p. 91 "Section VII Sanctification of the Name: An Introduction": «È scritto nella Torah come uno dei comandamenti, “Siate santi, perché io, il Signore, Dio vostro, sono santo.” ({{passo biblico|Levitico|19.2}}). Secondo questo passo biblico, l'ebreo è obbligato ad essere ''santo'',...»</ref> impone agli ebrei di comportarsi in tutti quei modi che evitino al Nome di Dio di essere disonorato dai non-israeliti.