Gino Lucetti: differenze tra le versioni

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===L'attentato===
L'11 settembre [[1926]], giorno fissato per la cecelebrazionecelebrazione del processo per il fatto precedente, Lucetti si appostò sul piazzale di [[Porta Pia]] a [[Roma]] e lanciò una bomba contro la [[Lancia Lambda]] ''[[Coupé de ville]]'' che trasportava [[Mussolini]] nel consueto tragitto da [[Villa Torlonia (Roma)|casa]] a [[Palazzo Chigi]]. La bomba rimbalzò sul bordo superiore del finestrino posteriore destro dell'automobile e, qualche secondo dopo, esplose a terra ferendo otto passanti e lasciando illeso l'obbiettivo.<ref>Marco Cesarini Sforza, ''Gli attentati a Mussolini, Per pochi centimetri fu sempre salvo'', in La storia illustrata n°8 Anno 1965, pag. 243: "Lucetti, fermo dove la strada si restringe sulla destra di Porta Pia, lancia contro la prima vettura una bomba a mano tipo [[SIPE]]. Ma la bomba colpisce il tetto della macchina senza esplodere, rimbalza a terra e solo allora deflagra, facendo otto feriti leggeri tra i passanti."</ref>. Lucetti fu immediatamente immobilizzato da un passante, tale Ettore Perondi, e poi raggiunto dalla polizia.
 
Dalla perquisizione subito effettuata Lucetti fu trovato armato anche di una pistola di piccolo calibro, caricata a [[Proiettili ad espansione|proiettili dum-dum]].<ref>Marco Cesarini Sforza, ''Gli attentati a Mussolini, Per pochi centimetri fu sempre salvo'', in La storia illustrata n°8 Anno 1965, pag. 243: "Lucetti fu trascinato di peso nel portone attiguo agli uffici della Banca Commerciale, che allora si trovava all'inizio di via XX Settembre, perquisito (gli fu trovata addosso una pistola caricata a pallottole dum-dum) e portato alla sede della Questura romana, che allora occupava i locali dell'attuale commissariato Trevi, a piazza del Collegio Romano."</ref>.