Incubo sulla città contaminata: differenze tra le versioni

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Come in tutti i film di questo caso si assiste al progressivo sgretolamento di ogni ordine costituito mano a mano che le legioni dei fanatici si ingrandiscono sempre di più; inoltre, il fatto che in questo film i contaminati mantengano la loro intelligenza intatta li rende capaci di attacchi anche coordinati a punti nevraglici, come le centrali elettriche e le basi militari.
 
Il reporter Miller, dopo aver rischiato la vita per salvare la propria consorte, medico di turno all'ospedale cittadino, tenta una rapida fuga in ambulanza fuori città ma un tentativo di fare provviste di cibo e benzina in una stazione di servizio con drugstore si traduce in disastro quando, per sottrarsi all'assedio di un gruppo di contaminati (che indugiano presso l'ambulanza per 'scolarsi' la riserva di plasma per le trasfusioni d'emergenza) egli è costretto a distruggere il veicolo e le pompe di benzina con un' improvvisato [[cocktail molotov]].
 
Fuggiti a piedi Miller e consorte cercano rifugio in una chiesa dove trovano un militare suicidatosi sul campanile e un prete ormai sopraffatto dalla contaminazione, che il giornalista deve abbattere a colpi di candelabro sullo stesso altare (una scena di raro impatto emotivo che simboleggia il fallimento persino della religione a fermare la carica autodistruttiva dell'Uomo). Infine mentre cercano scampo in un grottesco luna-park trasformato in mattatoio i due vengono soccorsi dall'elicottero del Maggiore Holmes, che getta loro una fune. Sospesi sopra le montagne russe i due non riescono a issarsi rapidamente a bordo, ostacolati dal fatto che la moglie di Miller aggrappatasi per prima sia anche la più debole dei due.