Giuspatronato: differenze tra le versioni

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Nel [[1917]] si vollero limitare i giuspatronati e il canone 1450 del Codex Juris Canonici proibisce di costituire per il futuro qualsivoglia patronato, mentre il canone 1451 raccomanda agli ordinari di esortare i patroni a rinunciare al proprio diritto in cambio di suffragi spirituali. Nel [[1969]] [[papa Paolo VI]] invitava a rivedere dette convenzioni, delle quali non si fa più cenno nel Codice di diritto canonico del [[1983]].
 
Nel [[2014]] erano presenti in tutto il mondo 21 parrocchie sorrette da giuspatronato, di cui 7 nell' [[Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia]], istituiti all'inizio del XIII secolo, Santa Maria del Lauro a [[Meta]], San Michele Arcangelo, Santissima Trinità e Santa Maria di Galatea a [[Piano di Sorrento]], quella di Santa Maria delle Grazie di Trasaella e dei Santi Prisco e Agnello a [[Sant’Agnello]] e quella di Santa Maria di Casarlano a [[Sorrento]]<ref>http://www.caprinews.org/articolo/146212/meta-sorrento-raccolta-di-firme-per-le-elezioni</ref>. Sussiste anche nella parrocchia della città di Asiago (VI).
 
Detto privilegio, per lungo tempo solo nominale, è stato di recente rivendicato dalle comunità parrocchiali dell'Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia.