Vitige: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Galzu (discussione | contributi)
Rileggo, integro e riscrivo parte della voce, togliendo i template F e S
Riga 1:
{{F|sovrani|settembre 2012}}
{{S|sovrani italiani}}
{{Monarca
|nome = Vitige
|titolo = Re degli [[Ostrogoti]]
|inizio regno = [[536]]
|fine regno = [[540]]
Line 16 ⟶ 14:
}}
{{Bio
|Nome = ''Vitige''
|Cognome =
|PostCognome =
Line 32 ⟶ 30:
==Biografia==
=== L'ascesa al trono ===
Vitige non era di famiglia nobile. Generale dell'esercito ostrogoto, domò con energia una rivolta scoppiata nella città di [[Locri]] a causa delle angherie di alcuni funzionari reali. Fu elettoacclamato re nel [[534]] al posto di [[Teodato]] (534), loeliminato feceda eliminareuna (sulla strada tra [[Roma]]rivolta, e [[Ravenna]]) e poi ne prese il posto a [[Ravenna]]. Sposò [[Matasunta]], l'unica figlia della regina [[Amalasunta]], [[Matasunta]]<ref name=vittre>[http://www.treccani.it/enciclopedia/vitige-re-degli-ostrogoti/# Enciclopedia Treccani - Vitige Re Degli Ostrogoti]</ref> ([[536]]), creando così un legame con la famiglia di [[Teodorico il Grande|Teodorico]], di cui [[Amalasunta|quest’ultima]] era figlia.
Vitige non era di famiglia nobile.
Generale dell'esercito ostrogoto, domò con energia una rivolta scoppiata nella città di Locri a causa delle angherie di alcuni funzionari reali. Fu eletto re al posto di [[Teodato]] (534), lo fece eliminare (sulla strada tra [[Roma]] e [[Ravenna]]) e poi ne prese il posto a Ravenna. Sposò l'unica figlia della regina [[Amalasunta]], [[Matasunta]]<ref name=vittre>[http://www.treccani.it/enciclopedia/vitige-re-degli-ostrogoti/# Enciclopedia Treccani - Vitige Re Degli Ostrogoti]</ref> (536), creando così un legame con la famiglia di [[Teodorico il Grande|Teodorico]].
 
=== La [[Guerra gotica]]<ref>Gabriele Pepe, ''Il Medio Evo barbarico d’Italia'', pagg. 85 e segg.</ref><ref>Paolo Brezzi, ''La civiltà del Medio Evo europeo'', pagg. 86 e segg.</ref> ===
=== Guerra gotica ===
{{Vedi anche|Guerra gotica (535-553)}}
Nel [[535]] l'esercito di [[Giustiniano I]] aveva conquistato la [[Sicilia]] e sotto il comando di [[Belisario (generale bizantino)|Belisario]] in quel momento si trovava nel sud dell'[[Italia]]. Vitige riorganizzò l'esercito e nel [[537]] assediò [[Roma]] facendo tagliare tutti gli [[acquedotto|acquedotti]] cha portavano l'acqua alla città. Nel marzo del [[538]] fu costretto ad interrompere l'assedio per riprendere le operazioni militari nel nord Italia, dove il generale [[Giovanni (magister militum)|Giovanni]] stava rapidamente avvicinandosi a Ravenna.
Nel [[535]] l'esercito bizantino dell’imperatore [[Giustiniano I]] aveva conquistato la [[Sicilia]], e sotto il comando di [[Belisario (generale bizantino)|Belisario]] aveva risalito l'[[Italia]] conquistando [[Napoli]] ed ottenendo la resa degli [[Ostrogoti]] nel [[Sannio]]. Questi ultimi avvenimenti in particolare, oltre all’inettitudine militare e politica, produssero una rivolta contro il re [[Teodato]], che fu ucciso mentre era in fuga verso [[Ravenna]], e sostituito da Vitige il quale, esperto militare, dopo essersi assicurato l’alleanza dei [[Franchi]] con la cessione della [[Provenza]] ed il pagamento di una cospicua quantità d’oro, riorganizzò l'esercito, occupò [[Roma]] cacciandone [[Belisario (generale bizantino)|Belisario]], ne fu a sua volta cacciato per il tradimento degli stessi Romani (causato oltre all’odio per gli [[Ostrogoti]], anche dal timore dell’attacco dei bizantini), e nel [[537]] assediò di nuovo la [[Roma|città]], facendo tagliare tutti gli antichi [[acquedotto|acquedotti]] cha l’approvvigionavano d’acqua. Nel marzo del [[538]] fu costretto ad interrompere l'assedio per riprendere le operazioni militari nel nord Italia, dove il generale [[Giovanni (magister militum)|Giovanni]] stava rapidamente avvicinandosi a [[Ravenna]] e dove in breve i bizantini presero il controllo.
 
Nel [[539]], grazie anche alle discordie sorte tra [[Belisario (generale bizantino)|Belisario]] e il collega [[Narsete (generale bizantino)|Narsete]], inviato da [[Costantinopoli]] per affiancarlo, Vitige riuscì a riconquistare l’Italia settentrionale, radendo tra l’altro al suolo [[Milano]] e trucidandone la popolazione.
Nel [[540]] Belisario attaccò la capitale degli [[Ostrogoti]]. Vitige fu preso prigioniero e fu portato assieme alla moglie a [[Costantinopoli]]<ref name=vittre/> dove morì senza eredi. La sua successione era destinata al nipote [[Uraia]], che tuttavia preferì cedere il posto a [[Ildibaldo]]<ref>{{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/uraia/|Uraia su treccani.it|21 giu 2013}}</ref>.
 
Ma l’[[540|anno successivo]] [[Belisario (generale bizantino)|Belisario]], grazie anche all’abbandono dell’alleanza che i [[Franchi]] avevano stretto con Vitige, riuscì a riprendere in mano la situazione e attaccò la capitale degli [[Ostrogoti]]. Vitige si rese conto che ormai la situazione era irrimediabilmente compromessa e tentò infruttuosi accordi con [[Costantinopoli]], ma data la forte opposizione interna si offrì anche di rinunciare al trono in favore di [[Belisario (generale bizantino)|Belisario]]. Costui finse di tradire il suo [[Giustiniano I|imperatore]] ed accettò la corona d’Italia, ma in realtà tradì la fiducia degli [[Ostrogoti]], occupò [[Ravenna]], prese prigioniero Vitige e lo portò a [[Costantinopoli]] assieme alla moglie [[Matasunta]]<ref name=vittre/> e al tesoro reale di [[Teodorico il Grande|Teodorico]].
Dopo la sua morte Matasunta sposò [[Germano Giustino]], un cugino dell'imperatore.
 
Nel [[540]]Vitige Belisariomorì, attaccò la capitale deglinello [[Ostrogoti]].540|stesso Vitige fu preso prigioniero e fu portato assieme alla moglie a [[Costantinopolianno]]<ref name=vittre/> dove morì, senza eredi. La sua successione era destinata al nipote [[Uraia]], che tuttavia preferì cedere il posto a [[Ildibaldo]]<ref>{{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/uraia/|Uraia su treccani.it|21 giu 2013}}</ref>.
 
Dopo la sua morte [[Matasunta]] sposò [[Germano Giustino]], un cugino dell'imperatore d’Oriente.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Gabriele Pepe, ''Il Medio Evo barbarico d’Italia'', Einaudi, Torino, 1959
* Paolo Brezzi, ''La civiltà del Medio Evo europeo'', Eurodes, Roma, 1978
 
{{box successione