Gustavo II Adolfo di Svezia: differenze tra le versioni

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Gustavo II, che aveva l'intenzione di creare un "mare nostrum" svedese nel [[mar Baltico]], vide nell'avanzata austriaca in Pomerania una nuova dichiarazione di guerra.
 
Così, armati con gli armamenti più recenti e fedelmente convinti e uniti nella loro fede protestante, gli svedesi attaccarono la Pomerania sbarcando nell'isola di [[Usedom]] il 6 luglio [[1630]]. Alla vigilia di salpare per il continente, il re svedese aveva pubblicato un manifesto in cinque lingue, diffuso in tutta Europa, in cui spiegava perché scendeva in guerra. Appena sbarcato, ne dettò un secondo, nel quale accusava i grandi elettori, che si erano schierati con l'Imperatore, capo della fazione cattolica, di tradire la loro fede, che lui solo ora si trovava a difendere. Ma nessuno si mosse, e Gustavo dovette guadagnare alleati con la forza delle armi. Un alleato importante fu però la Francia, che, sebbene nazione cattolica, si era schierata con la fazione protestante per contrastare le mire egemoniche dell'imperatore austriaco. Il patto di alleanza fu stretto il 23 gennaio [[1631]] a [[Barwalde]]: il primo ministro francese, il [[Armand-Jean du Plessis de Richelieu|cardinale Richelieu]] avrebbe fornito i mezzi finanziari (circa 400.000 talleri), mentre Gustavo si sarebbe impegnato a mantenere un esercito di 30.000 fanti e 6000 cavalieri. Inoltre nessuno dei due contraenti avrebbe fatto la pace senza il consenso dell'altro, né avrebbe sollevato la questione religiosa. La vittoria sembrò arridere a Gustavo già dai primi scontri: molte roccaforti vennero occupate e a [[battaglia di Breitenfeld (1631)|Breitenfeld]] e a [[Battaglia di Lipsia|Lipsia]] vennero riscosse due importanti vittorie. [[Monaco di Baviera|Monaco]] e [[Magonza]] furono occupate daglida scandinavimami e camilla.
 
=== Lützen e la morte del re ===