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== Storia ==
{{vedi anche|Storia di Magasa}}
Il territorio fu frequentato in epoca [[Roma antica|romana]] e [[Longobardi|longobarda]]<ref>Vito Zeni,'' La valle di Vestino - Appunti di storia locale'', Fondazione Civiltà Bresciana 1993.</ref>. A partire dal [[XII secolo]] e fino al [[1805]], con l'abolizione del [[feudalesimo]], insieme alla piccola frazione di Cadria, fu in possesso dei [[Lodron|conti Lodron]], che avevano [[signoria]] sulla [[valle del Chiese]] ed erano soggetti al [[principe vescovo]] di [[Diocesi di Trento|Trento]].
Situata al confine con la [[Repubblica di Venezia]] nel [[1513]] venne saccheggiata da [[mercenari]] al servizio della [[Serenissima]] al comando di [[Scipione Ugoni]]. Nel [[1526]] vi transitarono i [[lanzichenecco|lanzichenecchi]] del condottiero [[Georg von Frundsberg]], diretto a [[Roma]] con un'armata di circa 14.000 uomini. Vi transitò con i propri soldati anche il [[duca]] [[Enrico V di Brunswick-Lüneburg]] nel [[1528]].
 
Nel [[1589]] i conti [[Lodron]] confermarono gli statuti comunali ("carte da regola") della comunità di Magasa. Nel febbraio del [[1799]] il Magistrato Consolare di Trento incaricò il capitano [[Giuseppe de Betta]] di portarsi con una compagnia di 120 [[Schützen|bersaglieri tirolesi]] a Magasa e Cadria a presidio dei confini meridionale del [[Principato vescovile di Trento]] minacciati dall'invasione napoleonica<ref>Alberto Pattini, ''La liberazione del popolo della Valli di Non e di Sole contro Napoleone nel 1796-1797'', ed. Temi, 1997.</ref>.
[[File:Statuetta romana2.JPG|thumb|upright=0.9|Peso di [[stadera]] romana rinvenuto a Magasa nel 1960 ca.]]
 
Nel luglio [[1866]] vi si accamparono i [[Giuseppe Garibaldi|garibaldini]] del [[2º Reggimento Volontari Italiani]] nel corso della [[Terza guerra di indipendenza italiana|terza guerra di indipendenza]], comandato dal [[tenente colonnello]] [[Pietro Spinazzi]]. Il [[Reggimento]] partecipò successivamente all'[[assedio del Forte d'Ampola]] e alla [[battaglia di Pieve di Ledro]].
 
Dopo la [[guerra]] fece parte dei comuni restati con l'[[Impero austro-ungarico]] per libera scelta. Nel [[1910]] fu visitata dall'[[arciduca]] [[Eugenio Ferdinando Pio d'Asburgo-Teschen|Eugenio d'Austria]]. Nel periodo tra il [[1870]] e il [[1925]] subì il fenomeno dell'[[emigrazione]] soprattutto verso gli [[Stati Uniti d'America]], con circa 200 partenze.
 
Al termine della [[prima guerra mondiale]], nel [[1918]], Magasa fu aggregata al [[Regno d'Italia]]. Durante il [[Fascismo|regime fascista]] da comune autonomo venne aggregato nel [[1928]] al comune di [[Valvestino]], il quale passò nel [[1934]] dalla [[provincia di Trento]], alla quale Magasa era fino ad allora appartenuta, alla [[provincia di Brescia]], in [[Lombardia]].
 
Nel [[secondo dopoguerra]] con la caduta del [[fascismo]] riconquistò la propria autonomia comunale che fu sancita nel [[1947]].