Dicastero per le Chiese orientali: differenze tra le versioni

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== Funzioni ==
È il dicastero che si occupa di favorire la crescita, salvaguardare i diritti e il patrimonio liturgico, disciplinare e spirituale delle comunità cattoliche di [[rito armeno]], [[Rito bizantino|bizantino]], [[Chiesa cattolica copta|copto]] e [[Chiesa cattolica sira|siro]]: cioè quelle che, dopo lo [[scisma]] del [[1054]], ruppero con i [[patriarca (cristianesimo)|patriarchi]] [[ortodossi]] d'oriente ([[Costantinopoli]], [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]], [[Antiochia]] e [[Gerusalemme]]) e tornarono in piena comunione col [[papa|Pontefice Romano]], mantenendo però la loro [[liturgia]] e il loro diritto ecclesiastico. Per quanto riguarda le regioni dove risiedono queste comunità ([[Grecia]], [[Albania]] meridionale, [[Bulgaria]], [[Cipro]], [[Turchia]], [[Iran]], [[Iraq]], [[Giordania]], [[Siria]], [[Libano]], [[Palestina]], [[penisola del Sinai]], [[Egitto]], [[Eritrea]] ed [[Etiopia]] settentrionale,Italia : arbëreshë di Calabria e Sicilia) la Congregazione per le Chiese orientali ha anche giurisdizione assoluta sui [[vescovo|Vescovi]], sul [[clero]] e sui [[Ordine religioso|religiosi]].
 
La Congregazione è attualmente costituita da 32 membri tra [[cardinale|cardinali]], [[arcivescovo|arcivescovi]] e [[Vescovo|vescovi]]: il prefetto, nominato il 9 giugno [[2007]] da [[papa Benedetto XVI]], è il cardinale argentino [[Leonardo Sandri]].