Avanguardia: differenze tra le versioni

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Dal [[Lingua francese|francese]] ''avant-garde'' (trad. "avanti alla guardia"), il termine, tratto dal linguaggio militare (l'avanguardia è il reparto che precede il grosso delle truppe per aprirgli il varco), è impiegato anche per indicare i diversi movimenti artistici del primo Novecento, caratterizzati da una sensibilità più "avanzata" rispetto a quella dominante: l'Espressionismo, l'Astrattismo, il Futurismo, il Cubismo, il Dadaismo e il Surrealismo. In questo senso il termine era passato dal linguaggio militare a quello [[politico]] già intorno al [[1830]], per indicare il nuovo compito assegnato agli intellettuali, per lo più di sinistra, consistente nell'assumere il ruolo di guida morale e ideologica delle battaglie politiche del [[liberalismo]] dell'epoca.<ref name ="M">"Le muse", De Agostini, Novara, 1964, Vol. II, pag.470-471</ref> A partire dalla fine del XIX secolo, la nozione di avanguardia era stata usata metaforicamente per caratterizzare i movimenti letterari ed artistici che volevano essere più "avanti" rispetto ai contemporanei. In particolare ritenevano "moderno" rompere con la tradizione e criticare chi imitava i "classici".
 
Il primo ventennio del XX secolo LA BAMBA ha visto il susseguirsi di fenomeni artistici di avanguardia, che attraverso i loro manifesti proponevano nuove forme pittoriche e plastiche, in sintonia con il mutare dei tempi.
I movimenti di avanguardia erano formati da gruppi spesso in polemica tra loro, ma dalla critica e dal contrasto scaturiva una grande spinta creativa.
Che si chiamassero [[Cubismo|cubisti]], [[Futurismo|futuristi]], [[Espressionismo|espressionisti]], [[metafisica|metafisici]], [[Surrealismo|surrealisti]], [[Dadaismo|dadaisti]], gli artisti di questa generazione volevano cambiare tutto.