Carnevale Ambrosiano: differenze tra le versioni

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Nella transizione da [[religione romana]] al [[cristianesimo]] si assiste a un ribaltamento dei ruoli. Da cristiani perseguitati a cristiani persecutori nella figura propria dell'Imperatore che, animato da ragioni politiche, sociali, tattico - psicologiche, strategiche rasenta l'ortodossia radicale tendente al fanatismo, sfociata in frequenti, feroci e sanguinose persecuzioni che causano spesso animati e prolungati dissidi fra [[Teodosio_I#Ambrogio_e_Teodosio|Ambrogio e Teodosio]]. La [[religione romana]] cessa dunque d'essere praticata alla fine del [[IV secolo]] con gli editti promulgati dall'imperatore romano di fede cristiana [[Teodosio I]] che proibiscono tutti i culti non cristiani.
 
In un siffatto contesto con [[Milano]] al centro dell'Impero, tra le poche valvole di sfogo superstiti, i "''[[Saturnali]]''", i "''[[Bacchanalia]]''", i "''[[Fornacalia]]''", i "''[[Parentalia]]''", i "''[[Lupercalia]]''", le "''Idi di Marte''" identificate comunemente con le "''[[Idi di marzo]]''" e tutto l'insieme delle [[festività romane]] compreso tra il mese di dicembre e marzo, epuratiepurate dai [[orgiastici|riti orgiastici]], [[rito propiziatorio|riti propiziatori]], sacrifici animali e promiscue pratiche sessuali, si trasformano in [[Carnevale|riti carnevaleschi]] senza il culto di [[idoli]] pagani.
 
Nuovi usi e costumi che prevedono il capovolgimento dell'ordine sociale e delle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento delle classi, alla [[caricatura]] e al [[dileggio]] delle classi nobili e del clero mediante l'utilizzo della [[satira]] e della [[critica]], al [[Poesia burlesca|burlesco]] scimmiottamento di stili di vita attraverso lo [[sberleffo]] e lo [[scherzo]], l'[[ironia]], la [[parodia]] e il [[comico]], alla [[dissolutezza]] regimentata nel campo politico e religioso attraverso cortei, sfilate e balli in maschera.