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I borghigiani, non operando nell' [[agricoltura]] erano tenuti a versare al feudatario come tributo,il corrispettivo in [[denaro]]. Oggettivamente poi, le città che si andavano via via a fortificare, non si sentivano in obbligo di pagare la tassa riguardante il diritto di rifugio presso il castello signorile. L'assemblea popolare quì, a differenza che nella campagna, esprimeva le esigenze particolari del [[quartiere]] a cui ogni cittadino era appartenente. Ogni popolo si riuniva presso il [[sagrato]] della propria chiesa ed esercitò il diritto di ingerenza sugli affari della curia. Si andò a costituire dapprincipio, un organismo laico che non solo sovraintendeva ai lavori pubblici (contribuendo alla formazione dell'intendeza delle belle arti ) ma rivendicava una voce in capitolo, sull'elezione del [[vescovo]] il che costituiva una violazione del [[diritto canonico]]. I rettori laici in rappresentanza di ogni popolo provvedevano anche alla riscossione delle [[imposta|imposte]], che venivano in seguito corrisposte al rappresentante del signore, o [[gastaldo]]. Ogni popolo, poteva eleggere quattro [[rettore|rettori]] laici che svolgevano azioni di politica interna - in rappresentanza del quartiere presso il feudatario- e di politica estera,potendo corrispondere anche con gli altri [[rappresentante|rappresentanti]].Il potere esecutivo però, rimase nelle mani del gastaldo sino a quando,agli occhi del contado, la città stessa si andò strutturando come una fortezza difensiva: rimaneva solamente più vasta e popolosa. Molti contadini preferirono quindi, rifugiarsi tra le mura cittadine piuttosto che nei pressi del castello.
L'evoluzione di questo fenomeno,comportò la riunificazione delle istituzioni comunali nel massimo organismo direttivo: quello consolare. Ogni popolo eleggeva i propri [[console|consoli]] che si costituivano in assemblea ed attraverso di essa, imponevano -a nome della collettività- tasse nei riguardi dei locatari rurali.
Il tutto si svolse, chiaramente, non senza momenti di tensione tra il signore e i cittadini. Il percorso si chiuse, quando avvenne la commistione, tra i rappresentanti feudali e quelli comunali. Gli abitanti del comune, eleggevano i loro consoli che attraverso la pubblica assemblea, simboleggiavano la collettività,ed il feudatario prese ad eleggere uno tra essi, in qualità di [[visconte|vicecomites]] che a sua volta rappresentava il potere imperiale a livello cittadino. L'indipendenza vera e propria la si ottenne più tardi, con l'istituzione della carica del [[podestà]].