Cinese mandarino (varietà linguistica): differenze tra le versioni
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La versione originale diceva che i libri di rima potevano aver "riflettuto uno o più sistemi di pronuncia..." ecc.; l'uso di questa forma del participio è errato (che equivale a "meditato, pensato"), in questo caso è richiesta la forma "riflesso". |
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== Storia ==
Fin dall'antichità, la [[lingua cinese]] è sempre stata considerata un insieme di molti dialetti, quindi c'è sempre stato bisogno di un idioma comune per eliminare le distanze linguistiche (oltre a quelle territoriali) tra i vari popoli e renderli più vicini tra loro. [[Confucio]] usava la ''lingua elegante'' (雅言, pinyin: ''yǎyán''), invece dei dialetti colloquiali regionali; durante la [[dinastia Han]] alcuni testi erano in "lingua comune" (通語, pinyin: ''tōngyǔ''). I [[Dizionario di rima|libri di rima]], scritti a partire dal periodo delle [[dinastie del Nord e del Sud]], potrebbero aver
La [[dinastia Ming]] ([[1368]] – [[1644]], 明) e la [[dinastia Qing]] ([[1644]] – [[1911]], 清) cominciarono ad usare il termine "lingua ufficiale" (cinese tradizionale: 官話, cinese semplificato: 官语, pinyin: ''guānhuà''), riferendosi al modo di parlare nelle corti nobili. Nel [[XVII secolo]], l'Impero fondò l'Accademia di ortoepia (正音書院, pinyin: ''zhèngyīn shūyuàn'') col proposito di conformare la lingua al dialetto di Pechino. Ma questi sforzi ebbero poco successo: ancora nel [[XIX secolo]], l'imperatore aveva difficoltà a comprendere alcuni dei suoi ministri. Nondimeno, nel [[1909]], la morente dinastia Qing stabilì che il dialetto di Pechino fosse la "lingua nazionale" (cinese tradizionale: 國語, cinese semplificato: 国语, pinyin: ''guóyǔ'').
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