Libro di Ezechiele: differenze tra le versioni

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Nei capitoli {{passo biblico|Ez|15-16}} si assiste ad una delle più dure requisitorie contro Gerusalemme di tutto il testo biblico. Dopo un'introduzione al capitolo {{passo biblico|Ez|15}}, in cui la città è paragonata ad una vite infruttuosa (e notoriamente il legno di vite può solo essere bruciato), il lungo capitolo {{passo biblico|Ez|16}}, con un crescendo vorticoso che lascia il lettore senza fiato, paragona Gerusalemme ad una donna di origini decisamente oscure (''Tu sei cananea d'origine e di nascita, tuo padre era amorreo e tua madre ittita'', {{passo biblico|Ez|16,3}}), abbandonata in campagna appena nata, che Jhwh incontra per caso e decide di fare sua una volta cresciuta. Jhwh ne fa praticamente una regina fra le regine, coprendola di gioielli e vesti sfarzose, ma ella cede alla superbia e comincia a prostituirsi con tutti i popoli vicini.
 
Il capitolo prosegue con un elenco dettagliato e sconcertante delle nefandezze compiute da Gerusalemme, un elenco lungo e dal ritmo incanzalteincalzante. Segue la descrizione delle tremende conseguenze di questi comportamenti e infine, dopo tanta durezza, la conferma inevitabile della fedeltà di Jhwh alla sua promessa, per cui dopo aver duramente pagato per le sue prostituzioni, Gerusalemme tornerà a risplendere.
 
Per dare un'idea della durezza del testo, basteranno alcuni versetti, come {{passo biblico|Ez|16,21}} (''Immolasti i miei figli e li offristi a loro'', cioè agli idoli); o come {{passo biblico|Ez|16,25-26}} (''... aprendo le tue cosce al primo che passava e prostituendoti in continuazione. E ti prostituisti agli egiziani, tuoi vicini dal grosso pene...''); o ancora {{passo biblico|Ez|16,34}} (''Tu hai fatto il contrario delle altre donne: ti prostituivi, senza che alcuno ti chiedesse di farlo; tu stessa li pagavi, senza ricevere alcun compenso. Tu agivi al contrario!''.)