Giorgio Almirante: differenze tra le versioni

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Voglio in sostanza dire che non sono nato protagonista, ma partecipe e in qualche modo testimone; che mi sono sentito assai presto immerso, e dolcemento inserito, nel destino di una generazione.|Giorgio Almirante<ref>G.Almirante, op. cit., p.24</ref>}}
Giorgio Almirante apparteneva a una famiglia di origine aristocratica [[Molise|molisana]]: gli Almirante erano stati dal [[1691]] i duchi di Cerza Piccola ([[Cercepiccola]]). Molti suoi parenti erano [[attore|attori]]. Il padre, [[Mario Almirante]], fu attore e direttore di scena nella compagnia di [[Eleonora Duse]] e in quella di [[Ruggero Ruggeri]], e in seguito regista del [[film muto|cinema muto]]. Il nonno [[Nunzio Almirante]] era anch'egli attore, e fratelli del padre erano anche gli attori [[Ernesto Almirante|Ernesto]], [[Giacomo Almirante|Giacomo]], [[Luigi Almirante|Luigi]]. Legami di parentela c'erano anche con [[Italia Almirante Manzini]], attrice del cinema muto.
A causa del lavoro paterno, Giorgio Almirante visse i primi 10 anni di vita in giro per l'[[Italia]]. Dopo molte vicissitudini la sua famiglia si stabilì poi a [[Torino]] e infine a [[Roma]]. Almirante stesso lavorò in ambito cinematografico, come [[direttore del doppiaggio]] di diversi film, tra cui ''[[Luci della ribalta]]''<ref name=Correvalanno>''[[Correva l'anno]]: Giorgio Almirante'', Rai Tre, 7 settembre 2010.</ref>.
Inoltre, durante il lavoro al giornale di [[Interlandi|Telesio Interlandi]] si occupò anche di critica cinematografica.
 
=== Gli studi e gli esordi giornalistici ===
Parallelamente agli studi, compiuti a [[Torino]] presso il [[Liceo Classico Vincenzo Gioberti]],<ref>{{cita web|url=http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/biografia.aspx?id=53|titolo=Biografia di Giorgio Almirante su lastoriasiamonoi.it|accesso=22-10-2009}}</ref> iniziò la sua carriera come cronista presso il quotidiano [[fascismo|fascista]] ''[[Il Tevere]]''. NelIn [[1937]]quegli Almiranteanni si laureòiscrive in lettere con una tesi sulla fortuna dial [[Dante AlighieriGuf]] neldell'Urbe [[XVIIe secolo|Settecento]]ne italianodiviene con l'italianista [[Vittorio Rossi]].fiduciario; Lasulle collaborazionecolonne condel ''Il Tevere'' proseguìsi neloccupò tempo;anche nedi divennepubblicizzare caporedattorele attività e vilo rimasespirito legatodell'organizzazione finogiovanile allafascista. chiusura avvenuta nel [[1943]].
Il 28 ottobre 1932 si apre la [[Mostra della Rivoluzione Fascista]] in via Nazionale, in occasione del decennale della [[Marcia su Roma]], e il giovane Almirante che avrà modo di montare come guardia d'onore nel 1933, ricorderà l'esperienza in un articolo pubblicato sul ''Tevere'':
Svolse la sua attività professionale in questo periodo prevalentemente nell'ambito giornalistico.
 
{{quote|Ritengo che entrare nella Mostra della Rivoluzione costituisca un onore che non va disprezzato; entrarvi, poi, vestendo la divisa di una organizzazione fascista, entrarvi per montare la Guardia d'Onore, è una fortuna che non deve essere gettata al vento. [...] Giungono i militi a cui gli universitari debbono cedere il posto. Il cambio si svolge con perfetta disciplina, come tra soldati veterani. Molta gente ci guarda, in via Nazionale, e con un certo stupore. Se non portassimo i caratteristici berretti multicolori, stenterebbero a crederci, davvero, studenti. Studentì sì, ma anche fascisti, ecco il segreto di tanta disciplina. |<ref>G.Almirante, Il Tevere, 27 ottobre 1933</ref>}}
 
In questi anni si solidifica in Almirante la fede fascista, animato da una sincera e profonda lealtà verso il [[Duce]] ed il [[Fascismo]], che non rinnegherà mai per il resto della vita.
Nel [[1937]] Almirante si laureò in lettere con una tesi sulla fortuna di [[Dante Alighieri]] nel [[XVII secolo|Settecento]] italiano con l'italianista [[Vittorio Rossi]]. La collaborazione con ''Il Tevere'' proseguì nel tempo; ne divenne caporedattore e vi rimase legato fino alla chiusura avvenuta nel [[1943]].
Svolse la sua attività professionale in questo periodo prevalentemente nell'ambito giornalistico e cinematografico.
Fu, nel mondo culturale ed accademico italiano, tra i firmatari nel [[1938]] del [[Manifesto della razza]] e dal [[1938]] al [[1942]] collaborò alla rivista ''[[La difesa della razza]]'' come segretario di redazione.
Allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] Giorgio Almirante fu arruolatomandato come ufficiale di complemento in sardegna, ma chiede ed inviatoottiene una promozione come corrispondente di guerra e parte per la Libia al seguito della [[Divisione 23 Marzo]] delle camicie nere, ae combatterepartecipò nellaalla [[Campagna del Nordafrica]].
 
=== La Guerra ===
Come corrispondente di guerra firmerà molti articoli apparsi sul ''Tevere'', abbandonando lo stile retorico e fascista passando ad una prosa più asciutta e concisa, d'obbligo secondo lui nei resoconti di guerra.
Venne decorato per essere stato tra i primi ad entrare a [[Sidi el Barrani]], ma ricordando l'episodio non parlò mai di eroismo o di combattimenti, anzi, si schernì più volte.
La sua testimonianza comparve sempre sul ''Tevere'':
 
{{quote|Chi vi parla ha avuto la grande ventura di seguire in ogni sua fase, assiame ai corrispondenti di guerra degli altri giornali italiani, la marcia vittoriosa, di viverne con le truppe e fra le truppe la drammatica vicenda, di vederne fra i primissimi la fausta conclusione. A Sidi el Barrani siamo entrati alle 15 di oggi, al seguito di un generale di Divisione, di una centuria di Camicie Nere e di una pattuglia di bersaglieri motociclisti, estreme punte di avanguardia. Mai come oggi abbiamo sentito il privilegio della nostra professione di giornalisti|<ref>G.Almirante, Il Tevere</ref>}}
=== Nella RSI ===
Il 3 settembre del 1943 venne firmato l'[[Armistizio di Cassibile]] reso noto l'8 settembre. Alla costituzione della [[Repubblica Sociale Italiana]] Giorgio Almirante vi aderì, arruolandosi nella [[Guardia Nazionale Repubblicana]] con il grado di capomanipolo.