Pascolo: differenze tra le versioni

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Il '''pascolo''' (dal [[lingua latina|latino]] ''pascuum'') è una distesa [[erba (botanica)|erbosa]] generalmente utilizzata nella [[pastorizia]] per il nutrimento di [[animale|animali]] [[erbivoro|erbivori]], come [[ovini]], [[caprini]], [[bovini]] ed [[equini]], spesso riuniti in [[mandria|mandrie]] e greggi. Il termine in generale può riferirsi anche all'attività di pascolo in sé da parte degli animali includendo in questi anche gli animali selvatici erbovori ([[cervus|cervi]], [[capriolo|caprioli]], [[daino|daini]], [[camoscio|camosci]], [[stambecco|stambecchi]] ecc...) durante i rispettivi momenti di alimentazione nel loro [[habitat]] naturale. Sono tipici della [[Foraggio|foraggicoltura]] e sono presenti solitamente in zone non utilizzate per la [[coltivazione]]. Le specie vegetali maggiormente presenti nei pascoli sono [[poacee]] e [[fabacee]].
 
==Descrizione==
 
Zone di pascolo si trovano frequentemente in [[montagna]] ([[altopiano|altopiani]], [[valle|valli]], [[radura|radure]] o al di sopra del limite della [[vegetazione]] arborea (''pascolo d'alta quota'' o [[alpeggio]]), ma possono trovarsi anche in [[collina]] e [[pianura]] in zone non coltivate sgombre di vegetazione. Il pascolo in montagna degli animali di [[allevamento]] è solitamente utilizzato d'[[estate]], mentre i pascoli a quote [[altimetria|altimetriche]] più basse (collina e pianura) durante le altre [[stagione|stagioni]], com'era tipico dell'attività di [[transumanza]]. Spesso in passato le aree boscose sono state soggette a [[diboscamento]] da parte dell'uomo, oltre che per approvvigionamento di [[legname]], proprio per far posto allo sfruttamento dell'ambiente a pascolo. Le zone di pascolo sono spesso segnate da [[sentieri]], [[mulattiera|mulattiere]] e [[tratturo|tratturi]], spesso create proprio dal transito degli animali.