Chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza: differenze tra le versioni

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La [[Trinità (cristianesimo)|Trinità]], simboleggiata dal triangolo, è la figura di partenza che, combinata con un altro triangolo rovesciato e con parti di cerchio concave e convesse, formerà la figura stilizzata di tre [[Apis|api]], simbolo a sua volta di carità, prudenza e laboriosità, nonché nello stesso tempo elemento [[Araldica|araldico]] nello [[stemma]] della famiglia [[Barberini]], il cui esponente [[papa Urbano VIII]] commissionò la chiesa.
 
Nella sua ricerca di sintesi, egli opera una fusione di elementi classici e gotici, usandoli non come ingrediente per un compromesso, ma come elementi rivissuti prima separatamente e poi organicamente. La stessa operazione di coerenza avviene tra esterno ed interno e non per ragioni meccaniche, anzi perché da questo punto di vista, la cupola sarebbe un falso strutturale, in quanto la diversità dei sei lobi interni non traspare nell'esterno, e il sesto acuto interno è nascosto da un tamburo ed un tetto a gradinate va verso la lanterna: non esiste cioè corrispondenza tra interno ed esterno. La lanterna che all'interno è completamente rotonda, all'esterno è composta da sei parti concave con doppie colonne che terminano in pinnacoli altissimi, mentre la spirale che sale verso l'alto non trova corrispondenza in una forma interna dove la lanterna finisce molto prima. La continuità è resa dalla linea sinusoidale del tamburo che viene evidenziata dalla cornice in alto. L'aspirazione all'infinito è data dalla spiraleelica, e la leggerezza ricreata trova il suo compimento nella gabbia di ferro e nel globo posti sopra le fiamme che, come la luce di un faro, devono illuminare il fedele. Il rapporto tra la muratura e l'atmosfera diventa qui più serrato e Borromini dimostra che la materia è anche entità incorporea, senza peso, nella luce.
 
Come nei casi dei globi di travertino, che sono tenuti sollevati da una piccola asta di ferro sopra i merli che hanno funzione di pinnacolo che appesantisce il contrafforte (come nelle cattedrali gotiche). I riferimenti sono nel [[gotico]] fiorito del [[duomo di Milano]], nelle rappresentazioni mitiche della spiraliforme [[torre di Babele]] e nel [[faro di Alessandria]] che, fusi fra di loro, hanno giocato nella fantasia del Borromini fino a creare un riferimento totalmente originale e potentemente iconico. Il genio del Borromini raggiunse qui un apice e sconcertò i contemporanei testimoni della visione dello spazio che annullava i confini tra [[Massa (fisica)|massa]] e [[atmosfera]].