Michel Onfray: differenze tra le versioni

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I suoi scritti celebrano i [[Fisiologia|sensi]], l'[[ateismo]] filosofico, l'[[edonismo]] e il [[piacere]] (senza rinunciare a una decisa impronta [[etica]] e politica), e la figura del "filosofo-artista" nella tradizione dei pensatori greci, che affermarono l'autonomia della vita e del pensiero.<ref>{{Cita|Onfray 2005|pp. 50-51}}</ref> Ostentando un ateismo senza concessioni, egli sostiene che le [[Religione|religioni]] sono indifendibili in quanto strumenti d'oppressione e di frattura con la realtà o di elusione da essa.<ref>{{Cita|Onfray 2005|p. 52}}</ref><ref>{{Cita|Onfray 2005|p. 30}}</ref>
 
Michel Onfray ritiene che la filosofia non possa esistere senza l'ausilio apportato dalle [[Scienza|scienze]] naturali, dalla [[psicoanalisi]] (sebbene abbia successivamente rifiutato [[Freud]], preferendogli [[Jacques Lacan]], cui pure non ha risparmiato pesanti critiche) e dalla [[sociologia]] in una coniugazione del sapere scientifico con quello filosofico. Secondo lui, un filosofo pensa in modo coerente solo se dispone di adeguati strumenti del sapere, altrimenti le sue analisi si collocano al di fuori della realtà. Grazie ad un linguaggio ricco e fluente, riesce a spiegare efficacemente le sue teorie nel corso di trasmissioni televisive o radiofoniche; come divulgatore della filosofia, anche emittenti di stampo [[Conservatorismo|conservatore]] lo invitinoinvitano sovente, perché egli ricopre il ruolo di "ateo di servizio" (''athée de service'', secondo una definizione da lui coniata).<ref>{{cita web|url=http://www.ilfoglio.it/articoli/v/96817/rubriche/la-star-atea-viene-fischiata-quando-critica-lislam-dawkins-e-soci-nei-guai.htm|titolo=La star atea viene fischiata quando critica l’islam. Dawkins e soci nei guai|autore=|accesso=12 novembre 2014}}</ref>
 
Onfray appartiene a una classe di intellettuali vicina a correnti di pensiero [[individualismo|individualiste]] e [[libertarismo|libertarie]], di cui tenta il recupero dell'afflato originario attraverso lo studio dei [[Cinismo|filosofi cinici]] (come [[Diogene di Sinope]]), [[cirenaici]] ([[Aristippo]]) ed [[epicureismo|epicurei]] (principalmente [[Epicuro]] e [[Diogene di Enoanda]]), ma anche tramite tutta la storia della filosofia, dai pensatori [[libertinismo|libertini]] come [[Michel de Montaigne]] e [[Baruch Spinoza]], [[illuministi]] radicali come [[d'Holbach]], [[utilitarismo|utilitaristi]], [[anarchici]] come [[Bakunin]], [[Pierre-Joseph Proudhon|Proudhon]], [[William Godwin|Godwin]] e [[Max Stirner|Stirner]], alcuni esponenti della [[Scuola di Francoforte]], ma anche [[Nietzsche]], con cui condivide la "[[spirito dionisiaco|rivolta dionisiaca]]", e gli [[esistenzialismo|esistenzialisti]] [[esistenzialismo ateo|atei]] come [[Albert Camus]]. Egli, è, alla maniera di molti di questi ispiratori, un [[materialista]] leggermente più [[ottimismo|ottimista]], senza gli eccessi di [[pessimismo]] che alcune correnti irreligiose hanno manifestato.<ref>{{Cita|Onfray 2005|pp. 72-75; Explicit}}</ref>