Rappresaglia: differenze tra le versioni

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*Nel 1828 nel salernitano il paese di [[Bosco (San Giovanni a Piro)|Bosco]], i cui abitanti avevano attivamente partecipato ai [[Moti del Cilento (1828)|Moti del Cilento]], venne raso al suolo e incendiato, come rappresaglia, dal generale borbonico Francesco Saverio Del Carretto <ref>pag.46 Harold Acton, ''Gli ultimi Borboni di Napoli (1825-1861)'',Giunti Editore, 1997 </ref>
*{{cn|Durante il [[risorgimento]], nel corso della repressione del [[brigantaggio postunitario|brigantaggio]] vi furono azioni di rappresaglia attuate dall'esercito italiano una delle più note fu il [[massacro di Pontelandolfo e Casalduni]] per ritorsione contro l'uccisione di propri militari catturati, che all'epoca destarono polemiche da parte di parlamentari del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] e anche di commentatori europei <ref>Pag. 185 {{cita libro | cognome=De Jaco| nome= Aldo| wkautore = Aldo De Jaco| titolo=Il brigantaggio meridionale| anno=2005| editore=Editori Riuniti| città= }}</ref>.
*Durante la [[seconda guerra mondiale]] si è fatto largo uso della rappresaglia: innumerevoli sono state le esecuzioni, sommarie o a seguito di processi, avverso le popolazioni civili. Esse sono state considerate [[crimini di guerra]] ma in taluni casi sono state considerate ammissibili nel caso in cui le azioni da parte dei civili fossero effettuate con criteri di eccessiva brutalità o di ferocia<ref>Un caso di questo tipo si verificò quando il [[generale]] tedesco [[Kurt Student]], durante l'occupazione dell'isola di [[Creta]], ordinò la fucilazione di 10 greci per ogni tedesco ucciso. Il generale per questo ordine fu condannato alla fine della [[guerra]] a 5 anni di [[reclusione]] ma in seguito la sentenza fu rivista ed annullata dopo la disamina delle morti dei soldati, spesso torturati o mutilati. {{Cita|AA.VV., ''La conquista dei Balcani''|p. 161|H&Wvol.LaconquistadeiBalcani}}</ref>.