Vicepresidente della provincia: differenze tra le versioni

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Il '''vicepresidente della provincia''' è, nell'ordinamento amministrativo italiano, un componente del [[consiglio provinciale]] che può essere selezionato dal [[presidente della provincia]] per sostituirlo temporaneamente nelle sue funzioni in ogni caso in cui questi ne sia impedito. Il decreto di nomina stabilisce le eventuali funzioni di governo a lui delegate.<ref>Legge [[7 aprile]] [[2014]] n°56, ''"Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni"''.</ref>
 
== Storia ==
La figura del vicepresidente della provincia è stata introdotta dell'art. 16, comma 2, della legge 25 marzo [[1993]] n° 81, anche se gli statuti adottati a seguito dell'entrata in vigore della legge n° 142 del [[1990]], già prevedevano questa figura. In precedenza le funzioni vicarie del presidente della provincia erano svolte dall'[[assessore anziano]]. Il vicepresidente era un componente della [[giunta provinciale]], nominato dal [[presidente della provincia]], che lo sostituiva in caso di assenza, impedimento temporaneo o sospensione dall'esercizio della funzione, e sino alla elezione del nuovo presidente in caso di impedimento permanente, rimozione, decadenza o decesso. Alle funzioni vicarie il vicepresidente cumulava quelle di [[assessore (enti territoriali italiani)|assessore]] e, come tale, riceveva obbligatoriamente dal presidente la delega per talune materie di governo.
 
Nelle more della riforma delle province approvata nel [[2014]], la previgente legislazione continua ad applicarsi alle amministrazioni provinciali elette nel [[2010]] e nel [[2011]].
 
== Fonti ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Presidente della provincia]]
* [[Consiglio provinciale]]