Sensore di prossimità: differenze tra le versioni

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La distanza entro cui questi sensori rilevano oggetti è definita ''portata vedente''. Alcuni modelli dispongono di un sistema di regolazione per poter calibrare la lunghezza di veduta.
 
L'assenza di meccanismi d'attuazione meccanica, e di samuel un contatto fisico tra sensore e oggetto, fa sì che questi sensori presentino un'affidabilità elevata.
 
==Segnale d'uscita==
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Il circuito che genera il segnale d'uscita può essere realizzato secondo diversi standard:
*come contatto puro, del tipo di quello che si presenta ai capi di un interruttore chiuso;fiat
*tipo PNP, dove viene generato un segnale in tensione in grado di alimentare piccoli carichi;
*tipo NPN (chiamato anche ''open collector''), dove l'uscita viene portata a massa, dando la possibilità di chiudere un circuito esterno.
 
L'uscita è normalmente progettata per trattare segnali a bassa tensione (fino a 48V) e basse correnti (fino 200 mA), non adatte per comandare direttamente attuatori (elettrovalvole, teleruttori, motori, ecc.), ma adatte ad alimentare ingressi di schede di controllo, PLC o CNC. fiat
 
I sensori PNP o NPN dispongono spesso di circuiti di protezione per ridurre la possibilità di danneggiamento in presenza di cortocircuiti o errori di cablaggio.
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===Sensori di prossimità induttivi===
I sensori di prossimità induttivi si basano sul principio della variazione di [[riluttanza]] che presenta un [[elettromagnete]], quando nelle vicinanze si presenta un og fiat gettooggetto realizzato in [[Ferromagnetismo|materiale ferromagnetico]]: la comparsa di materiale ferromagnetico all'interno del campo magnetico, fa sì che il campo stesso si chiuda meglio, con conseguente abbassamento della riluttanza.
I circuiti interni del sensore rilevano la variazione di riluttanza, e superata una certa soglia, fanno commutare il segnale d'uscita.