Tebaide (Stazio): differenze tra le versioni
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Ofelte, un bimbo affidato a Ipsipile, viene stritolato da un grande serpente marino e si celebrano i giochi funebri.
Si riparte e iniziano le ostilità, che, in quattro libri, vedono cadere a uno a uno tutti gli eroi argivi, tranne Adrasto e Polinice, che si scontra con il fratello e si compie così la fraterna acies annunciata all'inizio del poema . [[Giocasta]] si dà la morte e [[Creonte]] prende il potere su Tebe. Il suo crudele editto contro la sepoltura dei cadaveri nemici viene annullato da un intervento finale di Teseo, re di Atene, che ristabilisce giustizia e pietà.
== Traduttori in lingua italiana ==
* Erasmo da Valvasone, 1570
* Giacinto Nini, 1630
* Cornelio Bentivoglio, 1729
* Giulio Lisati, Chioggia, 1839
* Umberto Sailer, Venezia, 1881
* Giovanna Faranda Villa, 1998
* Laura Micozzi, 2010
== Edizioni italiane ==
* [[Publio Papinio Stazio]], ''Le Opere'', notizie introduttive di Federico Dubner, Giuseppe Antonelli
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* id., ''Tebaide. A cura di Laura Micozzi. Testo originale a fronte'', introd. di L. Micozzi, Collana Classici Greci e Latini n.164, Oscar Mondadori, Milano, 2010 ISBN 978-88-04-59173-3.
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