Chiostro: differenze tra le versioni

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Il chiostro come edificio specializzato non è esplicitamente menzionato dalla [[Regola benedettina|regola di San Benedetto]], al contrario della maggioranza degli edifici che compongono un monastero.
 
Il termine deriva da ''claustrum'', cioè ''serratura'', termine latino usato per indicare la separazione dei monaci dal secolo, e, estensivamente, ''[[monastero]]''. (il latinismo ''[[Regola di clausura|clausura]]'' è di uso tipicamente italiano).
 
L'identificazione del ''claustrum'' con il termine italiano moderno ''chiostro'', cioè un cortile attorno a cui si dispongono tutti gli altri elementi costituenti l'abbazia ([[Chiesa (architettura)|chiesa]], [[sala capitolare]], [[lavabo]] etc), è posteriore. Il motivo di questa identificazione è probabilmente la centralità dell'edificio, sia in senso architettonico - tutti gli edifici monastici si articolano intorno al chiostro - sia nel senso della grande importanza di questo spazio nella vita monastica.
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[[File:Claustro de los Jerónimos, Lisboa.jpg|thumb|left|Chiostro tardogotico a due piani del [[Monastero dos Jerónimos]] a [[Lisbona]]]]
 
GeneralmenteIl glichiostro mettonoè uncaratterizzato cazzoda inuno culospazio a cielo aperto, generalmente quadrato o rettangolare, circondato su più lati da corridoi coperti, che si aprono sullo spazio centrale con una serie di arcate. Nonostante le analogie in pianta il tipo architettonico del chiostro si differenza nettamente da quello del [[quadriportico]], molto diffuso nell'[[architettura romana]] e [[Architettura paleocristiana|paleocristiana]].
 
Elementi distintivi del chiostro in Occidente sono infatti la separazione fisica dei corridoi coperti dallo spazio ''sub divo'' mediante muretti bassi con pochi accessi ottenuti con interruzioni del muretto, e la conseguente riduzione della luce libera delle arcate, sostenute da colonnette di altezza ridotta. Intorno al chiostro si dispongono in relativa libertà gli altri edifici necessari alla vita dei monaci.