Pergamo: differenze tra le versioni

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urbanistica e sviluppo della città di pergamo
aggiunta di fonti alla storia di Pergamo
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La sua importanza si accrebbe notevolmente in [[età ellenistica]] quando [[Lisimaco]], uno dei [[Diadochi]] di [[Alessandro Magno]], dopo la [[battaglia di Ipso]] (301 a.C.) scelse e fortificò l'acropoli come sede del suo tesoro (di oltre 9000 [[talento (peso)|talenti)]] e ne diede la custodia all'eunuco [[Filetero]], figlio di padre greco e di madre paflagone. Lo Stato di Pergamo nasce da un tradimento, infatti quando Lisimaco fu sconfitto da [[Seleuco I]], Filetero ne approfittò per passare dalla parte di Seleuco (282 a.C.), quest'ultimo lo lascia padrone di Pergamo a patto di riconoscersi suo vassallo. Filetero, pur essendo solo un vassallo, viene comunemente riconosciuto come il capostipide della dinastia degli Attalidi (anche se formalmente il titolo di re viene rivendicato per la prima volta da Attalo I).
 
A Filetero successe suo nipote, [[Eumene I]], che rafforzò ulteriormente il regno contro le mire espansionistiche dei sovrani [[seleucidi]]. Eumene I rompe l'alleanza coi seleucidi e si proclama indipendente. Una chiara testimonianza di questo passaggio è tramandata da Strabone: "Filetero aveva due fratelli, Eumene, il più vecchio, e Attalo, il più giovane. Eumene aveva un figlio omonimo, che ereditò Pergamo, il quale già era signore delle regioni circonvicine e vinse una battaglia presso Sardi ove si scontrò con Antioco, figlio di Seleuco" (Strabone, XIII, 4,2)
 
[[File:Via Tecta acropolis Pergamum 487 detail.jpg|thumb|L'[[Acropoli]] di Pergamo vista dalla Via Tecta all'ingresso dell'Asclepeion.]]
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Con il successore [[Attalo I]] (241-197 a.C.) la città esercitò la sua egemonia su gran parte dell’Asia Minore occidentale. Il sovrano rifiutò di pagare il tributo ai [[Galati]], tribù celta stanziatasi nell'area dell'Asia Minore che aveva fondato il [[regno della Galazia]], alleati di [[Antioco III]] seleucide. Questi mossero guerra ai pergameni, ma furono sconfitti nel 240 a.C. presso le fonti del [[Caico]] assieme alle truppe di Antioco. Fu proprio in seguito a questa vittoria che Attalo I si arrogò il titolo di re. Pergamo riuscì così ad annettersi molti territori seleucidi dell’Asia Minore. Ma è nel 232 a.C. con la vittoria sui [[Tolistoboi]], altra [[tribù celtica]] della Galazia, preso il [[tempio di Afrodite]] della città di Pergamo che il re Attalo I libera le sue terre dalle incursioni celtiche. Seguirono altre guerre con seleucidi, con alterne fortune. Venne stipulata un'alleanza con i romani, ai quali rimasero fedeli durante le prime due guerre macedoniche, grazie a quest'alleanza la città conobbe una notevole fioritura artistica.
 
Con [[Eumene II]] (197-159 a.C.), figlio e successore di Attalo I, il regno ebbe un’ulteriore espansione. Il re protesse le arti e la cultura, fondando la [[biblioteca di Pergamo]] ed erigendo il famoso [[Altare di Zeus]]. Eumene II contribuisce a far scatenare la guerra tra Roma e Antioco III (durante la quale Pergamo viene attaccata da Seleuco IV, figlio di Antioco III). L'alleanza coi romani in questa guerra gli procura numerosi possessi territoriali in Anatolia, strappati al dominio Seleucide. Con Eumene II Pergamo diviene uno dei regni più potenti dell'Asia Minore (pur se attentamente controllato dal Senato romano), infatti divenne una grande potenza soltanto dopo il ''diktat ''di pace romano di Apamea (188 a.C.).; a prova di ciò ci sono numerosi decreti di Roma che difendono l'alleata Pergamo ("I Romani ordinarono ad Antioco di non aggredire l'Egitto, e a Filippo di non commettere ingiustizie nei confronti dei Rodii, degli Ateniesi, di Attalo o di nessun altro amico dei romani" ''Appiano Libro Macedonico'' 4, 2-3)
 
Con [[Attalo II]] (159-138 a.C.), fratello di Eumene II e [[tutore (diritto)|tutore]] di Attalo III (il figlio minorenne di Attalo I), ma di fatto re di Pergamo, il regno consolidò l’alleanza con i romani combattendo contro altri dinasti ellenistici e contenendo l'aggressività del regno di Bitinia.
 
Infine [[Attalo III]] (138-133 a.C.) fu l’ultimo dinasta indipendente, poiché alla sua morte, non avendo eredi maschi, lasciò il regno in eredità ai romani, limitandosi a concedere la libertà soltanto a Pergamo e alle città greche.Questo territorio venne sfruttato dai romani per costituire la [[provincia romana d'Asia]] (129 a.C.). Questa provincia comprendeva la Ionia e il regno di Pergamo, le regioni più lontane vengono affidate ai re vicini, riconosciuti come vassalli.
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Nel complesso questa città, costruita per rivaleggiare con Atene e in cui trovano espressione tante ispirazioni nuove, rappresenta un mirabile successo. Questo successo si spiega grazie alle molteplici attività di cui Pergamo è diventata il centro. Non è solo il commercio a rendere conto dello sviluppo, essendo situata troppo in disparte rispetto alle grandi vie verso l'Asia. Tuttavia è il centro di un ricco territorio agrario (grano, olivi, vigneti), vi si prstica un allevamento scientifico con selezione delle razze e un industria specializzata: profumi, tessuti pregiati, pergamena (come ricorda il nome stesso della città). Inoltre è la capitale di uno Stato che, senza essere uno dei più grandi regni, è certamente uno dei meglio amministrati e dei più ricchi.
 
L'ambizione dei regnanti è di fare di Pergamo l'Atene del mondo ellenistico. La sua biblioteca ffa concorrenza a quella di Alessandria; il palazzo reale racchiude un vero e proprio museo di cultura, nel quale senza dubbio nasce la critica d'arte. Numerosi investimenti furono fatti per gli edifici pubblici (finalizzati alla celebrazione della dinastia) che fecero di Pergamo una delle capitali artistiche del mondo ellenistico. In più vi si trova una notevole scuola di retorica e un officina di scultura con artisti protetti dai sovrani. Grazie a questa scuola Pergamo diviene il principale centro dell'arte drammatica. Plinio il Vecchio dice che proprio grazie all'arte di Pergamo i Romani "cominciarono ad amare e non più soltanto ad ammirare le meraviglie straniere." (Plinio il Vecchio 33, 149)
 
La gloria di Pergamo viene citata anche da Strabone, che riconosce in Eumene II e in Attalo II i principali fondatori della grandezza di Pergamo: "Anche costui (Eumene II) si unì con i Romani a guerreggiare contro Antioco il Grande e contro Perseo, e ne ebbe in ricompensa tutto il paese a di qua del Tauro, che era stato soggetto ad Antioco. prima di ciò i luoghi dipendenti da Pergamo erano pochi, estendendosi solo fino al mare, verso il golfo Elaitico e Adramitteno. Questo Eumene ampliò la città di Pergamo, vi piantò il bosco attorno al Niceforio ; l'altro re (Attalo II), per amore di gloria, vi eresse monumenti e bibliotech, e tutto, insomma, procedette da lui quell'insediamento di Pergamo così grande che sussiste tutt'ora" (Strabone, XXXIII, 4,2)
 
== Arte ==