Frequenza (statistica): differenze tra le versioni

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Le frequenze si usano per rappresentare sinteticamente i dati elementari rilevati, utilizzando le [[Distribuzione (statistica)|distribuzioni di frequenza]]. Dato un carattere ''X'' che possa manifestarsi con ''k'' modalità, rilevato su ''n'' unità statistiche, una distribuzione di frequenza è un insieme di coppie (''x''<sub>i</sub>, ''n''<sub>i</sub>), con ''i'' compreso tra 1 e ''k''; dove ''x''<sub>i</sub> è la ''i''-esima [[Modalità (statistica)|modalità]] del [[carattere (statistica)|carattere]] e ''n''<sub>i</sub> è il numero di unità statistiche su cui quella [[Modalità (statistica)|modalità]] è stata rilevata.
 
I numeri ''n''<sub>i</sub> sono detti '''frequenze assolute'''. È spesso utile dividere ciascuna frequenza assoluta per il numero totale delle unità statistiche, ''n'', ottenendo così le '''frequenze relative''' ''f''<sub>i</sub> = ''n''<sub>i</sub>/''n''.cazzoooooooooo
 
Le frequenze relative variano tra 0 e 1 ed il loro totale è 1. Moltiplicandole per 100 si ottengono le '''frequenze percentuali''' ''p''<sub>i</sub> = ''f''<sub>i</sub>·100.