Empireo: differenze tra le versioni

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L'Empireo si inquadra nell'ambito del [[sistema geocentrico]], che fino alla pubblicazione delle teorie di [[Niccolò Copernico]] ([[1543]]) era unanimemente accettato da tutti gli studiosi. Secondo il modello di [[Aristotele]], la [[Terra]] era al centro dell'universo, circondata da otto sfere concentriche (i [[cielo|cieli]]): in ciascuna delle prime sette aveva sede un [[pianeta]] (nell'ordine, contando dall'interno verso l'esterno: [[Luna]], [[Mercurio (astronomia)|Mercurio]], [[Venere (astronomia)|Venere]], [[Sole]], [[Marte (astronomia)|Marte]], [[Giove (astronomia)|Giove]], [[Saturno (astronomia)|Saturno]]), mentre nell'ottava si collocavano le [[stelle fisse|stelle]].
 
[[Claudio Tolomeo|Tolomeo]], ispirandosi alla dottrina di [[Aristotele]], introdusse un nono cielo, il ''[[Primo mobile|Primum mobile]]'', che non conteneva alcun astro visibile, ma originava e alimentava il movimento degli altri otto cieli; i teologi medieovalimedioevali ripresero questa visione, rafforzata dal fatto che il numero nove era considerato "perfetto" in quanto espressione della [[trinità (cristianesimo)|trinità]] di Dio (9 = 3×3).
 
Al di sopra di questi nove cieli, i filosofi islamici e cristiani aggiunsero uno spazio esterno, detto appunto «empireo», dove supponevano che risiedessero Dio, gli angeli e le anime dei beati. Esso tuttavia non era inteso come un'ulteriore [[sfera celeste|sfera]], poiché il suo vero centro era Dio; e non era limitato in dimensione né costituito da [[materia]], come gli altri cieli, ma era piuttosto un luogo [[spirito (filosofia)|spirituale]], fuori dal [[tempo]] e dallo [[Spazio (fisica)|spazio]]. Mentre infatti i nove cieli erano in perpetuo movimento, come una sorta di orologio cosmico che scandiva il trascorrere delle epoche, l'Empireo era eternamente immobile.