Ercole (DC Comics): differenze tra le versioni

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Secoli dopo, ai giorni nostri, dopo che la figlia di Ippolita, [[Wonder Woman|la principessa Diana]] mandò a monte i piani di conquista di Ares, il re degli dei [[Zeus]] invitò la giovane a giacere con lui, ma ella rifiutò le attenzioni del dio, in quanto non consenziente: infuriato, Zeus impose a Wonder Woman, come prova di adorazione, di liberare il tesoro di Zeus dalle profondità dell'isola paradiso. Tale tesoro non era altro che Ercole, trasformato in un colossale pilastro di pietra destinato a sostenere il peso di Themyscira per diversi millenni.
 
In questo stato di pietra, fu torturato da diverse creature mitologiche, provando la sensazione di dolore inflitto da loro, ma non essendo in grado di fare nulla al riguardo. Questa punizione gli fu data dalla sua famiglia olimpica per il suo passato di trasgressioni. Per ritornare alla sua forma originale, Ercole pregò le Amazzoni di perdonarlo: sebbene alcune di esse provassero ancora odio per il loro passato fatto di stupri e umiliazioni, la maggior parte di loro furono colpite dalla ritrovata umiltà di Ercole e la Regina Ippolita chiese di cercare nel loro cuore la forza di perdonarlo, cosa che hanno infine fatto. Quando Ercole tornò in forma umana, continuò a sopportare l'intero peso dell'isola per evitare che le macerie schiacciassero IppolitàIppolita, che giaceva ai suoi piedi svenuta. In quell'occasione Wonder Woman vide in lui quella figura nobile ed eroica di cui parlavano i miti.
 
Prima di lasciare il regno mortale per far ritorno all'[[Olimpo (Grecia)|Olimpo]], Ercole scoprì che non solo Ippolita gli concesse il suo perdono, ma anche il suo amore.