Esame del carbonio-14 sulla Sindone: differenze tra le versioni

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→‎Il protocollo definitivo: Non si capiva cosa fossero quei nove campioni dato che solo tre erano della sindone. Da dove vengono è specificato più sotto
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Nel [[2000]], Joseph G. Marino e M. Sue Benford hanno avanzato l'ipotesi che il campione utilizzato per l'esame radiocarbonico contenesse una parte (circa il 60%) di tessuto non originale: Margherita d'Austria, duchessa di Savoia, zia dell'imperatore [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]], dispose per testamento che un lembo della Sindone fosse donato a una chiesa da lei fondata. Margherita morì nel [[1531]] e, secondo Marino e Benford, la sua volontà venne eseguita e la Sindone fu affidata a un maestro tessitore che sostituì il lembo mancante intrecciando le fibre dei nuovi fili con quelle del tessuto originale<ref>Joseph G. Marino, M. Sue Benford, ''[http://www.shroud.com/pdfs/marben.pdf Evidence for the skewing of the C-14 dating of the Shroud of Turin due to repairs]'', "Sindone 2000" Orvieto Worldwide Congress (2000)</ref>. Marino e Benford hanno consultato un esperto tessile, Robert Buden, il quale avrebbe confermato che i maestri del [[XVI secolo]] erano in grado di eseguire rammendi invisibili a occhio nudo<ref>M. Sue Benford, Joseph G. Marino, ''Historical Support of a 16th Century Restoration in the Shroud C-14 Sample Area'' (2002) [http://www.shroud.com/pdfs/histsupt.pdf]</ref>. L'inomogeneità nei risultati del C14 che avrebbe rilevato da Walsh si spiegherebbe quindi con una diversa quantità di rammendo presente in ciascuno dei campioni.
 
La rivista ''Radiocarbon'' rifiutò di pubblicare il contributo di Marino e della Benford poiché le loro deduzioni erano basate su fotografie e non sull'esame diretto della sindoneSindone<ref>[http://www.fisicamente.net/SCI_FED/index-1865.htm Indagine critica degli studi recenti sulla Sindone di Torino di Antonio Lombatti]</ref>.
 
In un articolo pubblicato nel [[2005]], Raymond Rogers asserisce che le analisi chimiche da lui compiute confermano questa tesi: il campione usato per l'esame del C14 presenta infatti evidenti tracce di tintura, presumibilmente applicata per dare al rammendo lo stesso colore del telo originale, e la quantità di [[vanillina]] misurata in esso è molto diversa da quella presente in altri campioni di tessuto sindonico<ref>Raymond N. Rogers, ''Studies on the radiocarbon sample from the shroud of turin'', [[Thermochimica Acta]] 425(1-2), 189-194 (2005) [http://www.shroud.it/ROGERS-3.PDF]</ref>. Anche le analisi compiute da Alan Adler nel [[1996]] hanno mostrato significative differenze tra la composizione chimica del campione del C14 e quella dei campioni prelevati dallo STURP nel 1978<ref>Alan Adler, ''Updating Recent Studies on the Shroud of Turin'', Archaeological Chemistry: Organic, inorganic and biochemical analysis, ACS Symposium Series 625, 223 (1996)</ref>.