Pretoro: differenze tra le versioni

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Nelle vicinanze vi sono degli scavi archeologici preistorici, che dimostrano l'antichità del paese. Le origini del paese di Pretoro possono essere fatte risalire al periodo italico ([[VI secolo|VI]]-[[V secolo a.C.]]). Per quanto concerne la toponomastica, il nome "Pretoro" o "Preturo" deriverebbe dal nome "Praetorium" e caratterizzerebbe un punto di vigilanza del passaggio dalla vallata nella quale si avevano insediamenti della gente Peligna e avevano la loro sede i [[Frentani]].
 
L'attuale vecchio borgo medioevale è sorto intorno al 1600 dopo la distruzione del ''Castello di Pretoro'', arroccato sull'estremità della roccia e denominato "Castrum Pretorii de Theti", allora presidiato costantemente da uno scudiero e 12 servitori. Bisogna notare come, sempre in questo periodo, l’insediamento maggiore sia stato trasferito dalla valle a monte. Nel secondo medioevo si hanno anche tracce del passaggio dei Francesi: il ''Santuario della Mazza'', da loro costruito e adornato da un portale del [[secolo XIII]], ne è sicura testimonianza (la sua facciata è chiaramente rivolta a nord-ovest, cioè verso la [[Francia]]). Pretoro in quel periodo partecipò alle [[crociate]] ([[XII secolo]]) con alcuni suoi uomini.
 
L’attività artigianale dei Pretoresi era stata molto redditizia e costituiva la maggior fonte di ricchezza. Se andiamo ad analizzare la tipologia dell'economia pretorese tra la fine dell’[[Ottocento]] e gli inizi del [[Novecento]], la dovremmo definire come prevalentemente "agricolo-pastorale", laddove l'agricoltura è essenzialmente basata sull'[[ulivo]] e la [[pastorizia]] è forte di ben diecimila capi di bestiame già nel [[primo dopoguerra]]. Soltanto dopo la fine della [[seconda guerra mondiale]] e la massiccia emigrazione Pretoro ha visto stravolta la sua economia e ha sperimentato una trasformazione dell'originario tessuto artigianale in industria.