Valentiniano II: differenze tra le versioni

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Valentiniano II si ritrovò allora imperatore di tutto l'occidente, almeno nominalmente, in quanto era in realtà sotto la tutela del ''[[magister equitum]]'' [[Arbogaste]], essendo nel frattempo morta la madre.
I rapporti tra l'imperatore ed il suo tutore furono tesi. Il 15 maggio [[392]] Valentiniano II morì a [[Vienne (Isère)|Vienne]], in [[Gallia]], in circostanze misteriose: il suo corpo venne trovato impiccato ad un albero.
Arbogaste spedì il corpo di Valentiniano a Milano e Teodosio scrisse ad [[Sant'Ambrogio|Ambrogio]], vescovo di Milano, di organizzare il funerale; Ambrogio compose per l'occasione l'orazione ''De obitu Valentiniani consolatio''. Il cadavere di Valentiniano fu pianto dalle sorelle Giusta e Grata e fu disposto in un sarcofago di porfido vicino a quello del fratello Graziano, molto probabilmente nella [[cappella di Sant'Aquilino]] della [[basilica di San Lorenzo (Milano)|basilica di San Lorenzo]].<ref>La parte inferiore del sarcofago potrebbe essere la vasca (''labrum'') in porfido che ora si trova all'interno del [[Duomo di Milano]] ({{Citation | first = Mark J | last = Johnson | title = On the Burial Places of the Valentinian Dynasty | journal = Historia | volume = 40 | issue = 4 | year = 1991 | pages = 501–6}}).</ref>
 
Teodosio rimase signore di tutto l'impero. Arbogaste, che da più parti era ritenuto coinvolto nella morte di Valentiniano, fece nominare ''augustus'' dalle legioni di Gallia l'usurpatore [[Flavio Eugenio]], con l'appoggio del Senato di Roma, che vide in lui la possibilità di opporsi al crescente potere della chiesa cattolica. Flavio Eugenio venne però sconfitto da Teodosio nella [[battaglia del Frigido]] del [[394]], e l'impero ebbe nuovamente un unico padrone.