Macroeconomia: differenze tra le versioni

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La nascita della macroeconomia moderna, intesa come approccio sistematico e coerente ai fenomeni economici a livello aggregato, viene fatta risalire alla pubblicazione nel 1936 dell'opera di J. M. [[Keynes]] "[[Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta|The general theory of employment, interest and money]]".<ref name=Modern_macroeconomics>{{Cita libro|cognome1=Snowdon |nome1=Brian |cognome2= Wane |nome2= Howard R. |data=2005 |titolo=Modern Macroeconomics - Its origins, development and current state |città= |editore= Edward Elgar |isbn=1-84542-208-2 }}</ref>
 
== Descrizione ==
Le interazioni tra le interdipendenti variabili macroeconomiche sono studiate nel loro contributo alla determinazione di un [[equilibrio economico]] (di [[breve periodo]], di [[medio periodo]] e di [[lungo periodo]]).
Costituiscono variabili economiche:
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Il fine è anche quello di prevedere gli scenari futuri (attraverso la raccolta e l'elaborazione dei dati), in modo che la [[politica economica]] possa intervenire per correggere, ove necessario, i trend (le tendenze) e perseguire il controllo dell'inflazione e l'aumento del reddito.
 
=== Modelli economici ===
Lo studio delle variabili macroeconomiche impiega modelli economici (rappresentazioni semplificate della realtà) elaborati per spiegare il funzionamento dell'economia nelle prospettive temporali considerate. Ad esempio:
* il modello [[IS-LM]], che analizza l'equilibrio economico e le sue variazioni nel breve periodo;
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La teoria dello sviluppo economico analizza le cause che determinano variazioni del reddito (Y), variabile oggetto di studio della teoria del ciclo economico. La crescita della domanda aggregata [sommatoria dei consumi (C) e degli investimenti (I) delle famiglie e delle imprese, della spesa dei beni e servizi (G) e dei trasferimenti (TR) dello Stato, delle esportazioni (X) al netto delle imposte (TA) e delle importazioni (M)], incrementa il processo produttivo e aumenta il reddito.
 
== Trattazione matematica ==
=== Definizioni ===
==== Notazioni ====
I principali concetti della teoria macroeconomica sono spesso indicati con questa notazione, presente nei libri di testo universitari e nella formulazione originale di [[John Maynard Keynes]]:
 
* <math>Y</math>: [[reddito nazionale lordo|reddito nazionale]]
* <math>Y_d</math>: [[reddito]] disponibile
* <math>T</math>: [[tributo|tributi]] o prelievo fiscale
* <math>t</math>: [[aliquota]] fiscale, con <math>0 < t < 1</math>
* <math>C</math>: [[consumo|consumi]]
* <math>S</math>: [[risparmio|risparmi]]
* <math>I</math>: [[investimento|investimenti]]
* <math>G</math>: [[spesa pubblica]]
* <math>B</math>: [[bilancio dello Stato]].
 
==== Il prodotto interno lordo ====
Il [[prodotto interno lordo|PIL]] è definibile in due modi equivalenti:
 
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A consuntivo di fine anno queste due modalità di calcolo devono portare allo stesso risultato.
 
==== Il reddito ''pro-capite'' ====
A partire dal PIL è definibile il [[reddito]] ''pro-capite'' medio come il rapporto tra il [[prodotto interno lordo|PIL]] e il numero dei [[cittadinanza (diritto)|cittadini]]: è evidente la correlazione diretta fra la ricchezza individuale e quella nazionale.
 
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A partire dalla precedenti notazioni si possono dare una serie di definizioni, oltre a quella iniziale del PIL.
 
==== Tributi ====
L'ammontare <math>T</math> del prelievo o [[gettito fiscale]] è pari a:
 
<math>T = t \cdot Y</math>, ossia deriva da un'[[aliquota]] ([[pressione fiscale]] media) applicata al reddito nazionale.
 
==== Bilancio dello Stato ====
Il [[bilancio dello Stato]] <math>B</math> è dato dalla differenza fra entrate ([[imposta|imposte]]) e uscite (spesa pubblica + trasferimenti):
 
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<math>B ><= 0</math>. Il bilancio può presentarsi in ''avanzo'', ''disavanzo'' o in ''pareggio'' ([[saldo primario]]).
 
==== Reddito disponibile ====
Il reddito disponibile di famiglie, Stato e imprese per i consumi è definito come il reddito totale al netto del prelievo fiscale:
 
<math>Y_d = Y - T</math>
 
==== Consumi ====
Fra consumi e reddito disponibile viene ipotizzata l'esistenza di una relazione analitica lineare (ipotesi semplificativa).
 
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dove <math>c</math> è detto [[propensione marginale al consumo]].
 
==== Risparmio ====
Risparmio e consumi sono le due componenti del reddito disponibile. Per differenza si ha che il risparmio S è:
 
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ricavabile dalle definizione di risparmio sostituendovi le funzioni di consumo e di risparmio.
 
==== Il PIL come complesso dei redditi prodotti ====
Il PIL o ricchezza nazionale può essere definito come complesso dei redditi prodotti (somma di consumi C, investimenti I e spesa pubblica G) pari a:
 
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Eguagliando i due membri dell'equazione si ottiene che i risparmi sono uguali agli investimenti, ossia che i risparmi finanziano gli investimenti produttivi. L'[[equazione]] è tendenziale, non vera in ogni istante.
 
=== Moltiplicatore sul reddito della spesa pubblica ===
Per vedere il solo effetto di una variazione della spesa pubblica sul reddito nazionale, si ipotizza di agire a parità di altri fattori, e che <math>T = 0</math>:
 
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Inoltre in tutti i casi quanto più piccola è la propensione al [[risparmio]] <math>(1-c)</math> ossia tanto maggiore è la propensione ai consumi, tanto più alto è l'aumento di ricchezza nazionale, qualunque azione venga intrapresa (riduzione delle [[imposta|tasse]], spesa pubblica, spesa in disavanzo). Fu Keynes ad affermare che la [[domanda]] è un dato ed è il motore della [[crescita economica]] ovvero che l'economia è ''consumistica'': la domanda è infatti una [[domanda (economia)|domanda]] di [[consumo]].
 
=== Moltiplicatore sul reddito delle imposte ===
Una riduzione delle imposte genera invece il seguente effetto sul reddito prodotto:
 
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Una riduzione dell'ammontare di tasse equivale a una riduzione della [[stretta fiscale|pressione fiscale]] definita come rapporto fra le entrate (che sono tasse e imposte) e il PIL.
 
=== Confronto fra i due moltiplicatori ===
La [[spesa pubblica]] ha un [[moltiplicatore monetario|moltiplicatore]] sul reddito nazionale più alto di quello che ha la riduzione delle [[imposta|imposte]]. In altri termini un aumento della spesa pubblica o un taglio delle tasse hanno lo stesso effetto sul bilancio pubblico, ma un effetto differente sul reddito nazionale: in generale per incrementare la ricchezza di una nazione è più conveniente un intervento diretto dello Stato tramite la spesa pubblica rispetto ad un taglio delle imposte.
 
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<math>\frac {\Delta_Y}{\Delta_G} > \frac {\Delta_Y}{\Delta_T}</math>, essendo per ipotesi <math>0 < c < 1</math> (confrontando i due moltiplicatori, si ottiene <math>1 > -c</math>, vera <math>\forall c</math>).
 
==== Confronto in funzione dell'aliquota fiscale ====
Il risultato è confermato anche confrontando i due moltiplicatori nella loro forma più generale.
 
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<math>c \cdot t^2 + c \cdot t + 1 - c \cdot (1 + c \cdot t) > 0</math>, che è una quantità sempre positiva.
 
=== Il teorema del bilancio in pareggio ===
==== Enunciato del teorema ====
Il [[teorema del bilancio in pareggio]] afferma che l'aumento del reddito è massimo quando ogni incremento di spesa pubblica è corrisposto da un analogo incremento delle entrate cioè non vi sia [[disavanzo pubblico]] o deficit pubblico. Il valore di questo incremento massimo del reddito è pari all'esatto ammontare della spesa pubblica.
 
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Se aumentiamo spesa pubblica e imposte in modo da lasciare invariato il saldo del bilancio pubblico, il reddito varia di questo stesso ammontare.
 
==== Considerazioni economiche ====
Per il teorema del bilancio in pareggio l'aumento del PIL (ricchezza nazionale) prodotto dalla [[spesa pubblica]] è massimo quando il disavanzo pubblico è pari a zero. L'effetto è più contenuto quando il disavanzo è diverso da zero. Alcuni sostenitori del ''[[deficit spending]]'' si richiamano alle precedenti teorie keynesiane per favorire la crescita economica, mentre l'analisi di merito mostra che, proprio secondo il teorema del pareggio di bilancio, non è conveniente la spesa in disavanzo.
 
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Tradizionalmente, l'[[austerità]] e il pareggio di bilancio sono obiettivi opposti alla piena occupazione ed alla spesa pubblica. Il [[teorema]] mostra che la [[spesa pubblica]] è conveniente quando si è raggiunto il pareggio.
 
==== Critiche alla teoria del bilancio in pareggio ====
Gli economisti odierni concordano sulla convenienza della spesa in [[disavanzo pubblico|disavanzo]] in situazioni di [[recessione]] o [[crescita economica|crescita]] lenta del [[prodotto interlo lordo|PIL]] (inferiore al 4% annuo) per la quale lo [[Stato]] spende in misura maggiore delle sue entrate aumentando il debito sovrano e quindi la moneta nel sistema. Anche una spesa pubblica in disavanzo produce un aumento del PIL maggiore ed è più efficace di una riduzione della [[stretta fiscale|pressione fiscale]].
 
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<references />
 
== Voci correlate ==
* [[Economia politica]]
* [[Storia del pensiero economico]]
* [[Politica economica]]
* [[Debito pubblico]]
* [[Politica di bilancio]]
* [[Pareggio di bilancio]]
* [[Modello IS-LM]]
* [[Modello AD-AS]]
* [[Curva BP]]
 
== Altri progetti ==
Riga 276:
[[Categoria:Macroeconomia| ]]
 
{{Linkcategorie VdQ|ruqualità}}