Guerra austro-napoletana: differenze tra le versioni

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{{Guerra austro-napoletana}}
 
La '''guerra austro-napoletana''' del [[1815]] fu combattuta tra il [[Regno_di_NapoliRegno di Napoli#Il_periodo_napoleonicoIl periodo napoleonico|Regno di Napoli]] napoleonico e l'[[Impero austriaco]]. Durante i [[Cento giorni]] di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], il Regno di Napoli scese in guerra contro l'Impero austriaco per sostenere l'imperatore francese e per impedire il tentativo di restaurazione dei [[Borbone]] sul trono di Napoli: l'esercito napoletano, guidato dal re [[Gioacchino Murat]], avanzò attraverso l'[[Italia centrale]] fino a raggiungere [[Occhiobello]], dove subì una prima sconfitta; ritiratosi attraverso [[Faenza]], [[Forlì]] e [[Pesaro]], fu definitivamente sconfitto nella [[battaglia di Tolentino]] e costretto a ritirarsi.
 
La sconfitta di Murat a Tolentino e quella di Napoleone nella [[battaglia di Waterloo]] causarono la caduta di Murat ed il ritorno di [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV]] sul trono partenopeo; malgrado ciò, l'intervento austriaco in Italia diede inizio alla catena di eventi che portarono al [[Risorgimento italiano]], di cui la guerra austro-napoletana, con il suo [[Proclama di Rimini]], rappresentò l'antesignana.
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[[File:Adam Albert Graf Neipperg.jpg|thumb|[[Adam Albert von Neipperg]], comandante austriaco che sconfisse Murat nella [[battaglia di Casaglia]] (12 aprile)]]
 
Nel frattempo, [[Johann Maria Philipp Frimont|Frimont]] aveva ordinato un attacco per liberare la guarnigione di [[Ferrara]] sotto assedio: un corpo al comando di [[Federico Bianchi]] si mosse su [[Carpi]], difesa da una [[brigata]] comandata da [[Guglielmo Pepe]], mentre una seconda colonna aveva il compito di tagliargli la via della ritirata. [[Michele Carrascosa]], al comando delle truppe napoletane acquartierate nei pressi di [[Modena]], si accorse del pericolo e ordinò di ripiegare su di una linea difensiva dietro il [[Panaro]], dove fu raggiunto dal resto delle sue truppe, evacuate da [[Reggio Emilia]] e [[Modena]]. Anche dopo il ripiegamento di Carrascosa, Murat fu in grado di continuare l'assedio di Ferrara: Frimont ordinò, allora, ad un corpo al comando di [[Adam Albert von Neipperg]] un attacco contro il fianco destro trincerato di Murat. La [[battaglia di Casaglia]], combattuta il 12 aprile, obbligò le truppe napoletane ad abbandonare le proprie posizioni trincerate: Murat dovette allora interrompere l'assedio di Ferrara e ritirarsi fino a [[Bologna]]; sebbene un tentativo di Frimont di attraversare il Panaro, il 14 aprile, risultasse in un insuccesso, Murat e le sue truppe abbandonarono la città felsinea, subito ripresa dagli austriaci, il 16 aprile. Le due divisioni della Guardia di Murat, intanto, si erano ritirate da Firenze per riunirsi al resto dell'armata napoletana a Pesaro, e le truppe austriache di [[Laval Nugent von Westmeath|Nugent]] occuparono la capitale toscana il 15 aprile.
 
Frimont ordinò di inseguire Murat per sferrargli il colpo decisivo: mentre Bianchi doveva marciare su [[Foligno]] via [[Firenze]], minacciando di tagliare la via della ritirata all'esercito napoletano, Neipperg ebbe l'incarico di inseguire e attaccare Murat durante la sua ritirata su Ancona. A questo punto, però, Frimont ricevette l'ordine di tornare in Lombardia a preparare le truppe austriache per l'invasione della Francia: a combattere Murat rimasero solo tre corpi austriaci, per un totale di 35.000 uomini, comunque in netta superiorità rispetto ai napoletani<ref>Piero Crociano, L'Esercito Napoletano 1806/15, Editrice Militare Italiana, pag. 18</ref>. Il Re di Napoli, intanto, si ritirava lentamente, fidandosi della forza delle sue divisioni della Guardia per fermare Bianchi e Nugent, attaccando persino due volte gli inseguitori, sul [[Ronco (fiume)|Ronco]] e sul [[Savio (fiume)|Savio]]; ciò non di meno, l'avanguardia austriaca colse di sorpresa la retroguardia napoletana due volte, a [[Cesenatico]] e a [[Pesaro]]. Affrettando la propria ritirata, Murat raggiunse Ancona nel tardo aprile, dove si ricongiunse alle due divisioni della Guardia.
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Sebbene Murat non fosse riuscito a salvare la propria corona o a sollevare la popolazione italiana, il suo ''[[Proclama di Rimini]]'' diede inizio ad un dibattito sull'[[unificazione dell'Italia]], della quale la guerra austro-napoletana è considerata il primo episodio: gli stessi austriaci vincitori di Murat erano la forza straniera più potente in Italia, e furono quindi gli avversari delle tre guerre di indipendenza che caratterizzarono il [[Risorgimento]].
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Burke, Edmund. Capitolo VII, ''The Annual Register or A View of the History, Politics, and Literature for the Year 1815'', J. Dodsley (1816)
* Cap. Batty, Robert. [http://www.napoleonic-literature.com/Book_29/002-Events.htm ''An Historical Sketch of the Campaign of 1815''], Londra (1820)
* Colletta, Pietro (tradotto da Horner, Susan). ''History of the Kingdom of Naples: 1734-1825'', Hamilton, Adams, and Co. (1858)
* Cust, Edward. ''Annals of the wars of the nineteenth century'', (1863)
* Browning, Oscar. ''The Fall of Napoleon'', J. Lane (1907)
 
== Voci correlate ==
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