Henry Tandey: differenze tra le versioni

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A quanto pare il Führer aveva visto nel [[1918]] un articolo di giornale sulla decorazione di Tandey e conservò il ritaglio dopo averlo riconosciuto come colui che gli aveva salvato la vita. Tuttavia, quando Hitler prese il potere in [[Germania]] nel [[1933]], questi diede degli ordini ai suoi ufficiali di condurre un indagine sulle operazioni militari dell'Esercito Britannico nella prima guerra mondiale. Detto ciò nel [[1936]], uno dei membri dello staff investigativo, il dottor Otto Schwend, chiese ai Green Howards di fargli pervenire la riproduzione del quadro e il comandante del reggimento, il tenente colonnello Earle, accolse la richiesta, dopodiché la riproduzione del dipinto di Matania venne recapitata proprio nelle mani del Führer in persona, che lo fece appendere nel suo omonimo rifugio alpino [[Baviera|bavarese]] di [[Berchtesgaden]].
 
Nel corso dell'intervista, l'ex-soldato britannico, dopo che la sua città fu decimata dai bombardamenti, confermò il gesto con queste parole: "Non potevo sparare a un uomo ferito, così l'ho lasciato andare... Avessi saputo allora cosa sarebbe diventato quel caporale! Ora, davanti a tutti questi morti e feriti di Conventry, Dio sa quanto mi dispiace averlo risparmiato". Ha tuttavia ammesso che durante la Grande Guerra non aveva mai sparato ad un soldato tedesco ferito, disarmato o in fuga, ma aveva fatto di tutto per uccidere un nemico in battaglia per legittima difesa.
 
La cronaca è stata inoltre documentata in un cortometraggio del [[2002]] dal titolo ''[[Rosso fango]]'', scritto e diretto da [[Paolo Ameli]].