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Entrò nel [[1734]] nell'esercito austriaco e si guadagnò dal [[1757]] il grado di tenente colonnello di stato maggiore, la “croce di Maria Teresa” ed il titolo di barone come aiutante generale del [[feldmarescialloFeldmaresciallo]] [[Leopold Joseph von Daun|Daun]] durante la [[Guerra dei sette anni]] nelle battaglie di Kolin, Breslau, Leuthen ed altre.
 
Durante il lungo periodo di pace che seguì si occupò di studi d’arte ed ebbe l'incarico di abbellire le residenze di campagna dell'imperatore. Nel [[1768]] fu trasferito a Mecheln come colonnello governatore militare dei Paesi Bassi. Allo scoppio della rivolta del Brabante comandò un corpo austriaco che contribuì parecchio alla repressione della rivolta, il che gli fruttò nel [[1790]] la promozione a maggior generale (uno dei suoi figli gli morì accanto in combattimento<ref>Pare che in quell'occasione abbia detto, rivolto ai soldati vicino a lui: “Amici, non è il momento di piangere ma quello di vincere”</ref>). La guerra della [[Rivoluzione francese]] accrebbe la sua fama di stratega.
 
Attaccato il [[29 aprile]] [[1972]] presso [[Battaglia di Jemappes|Jemappes]] dal generale francese Biron con 12.000 uomini, batté il nemico il giorno successivo a Quiévrain e lo inseguì fino alle porte di [[Valencienne]]. Sotto il comando del duca Alberto di Sassonia-Teschen difese i confini olandesi contro gli attacchi dei francesi. Condusse l'ala sinistra dello schieramento dell'esercito austriaco nella [[battaglia di Jemappes]] ([[5 novembre]] [[1792]]) e ne coprì la ritirata. <br/>
 
Nella successiva campagna [[1793]] – [[1795]] ricoprì numerosi comandi. Il [[29 maggio]] [[1794]] batté il comandante francese dell'armata della Mosella [[Jean-Baptiste Jourdan]] ad Arlon. Nel 1795 fu Capo di stato maggiore dell'armata del Reno ancora sotto il duca [[Alberto di Sassonia-Teschen]]. Il [[4 marzo]] dell'anno successivo divenne comandante in capo degli eserciti della campagna d’Italia. In Piemonte dislocò le sue truppe su un fronte troppo ampio, allo scopo di proteggere [[Genova]], ed il suo generale D’Argentau fu sconfitto a [[battaglia di Cairo Montenotte|Cairo Montenotte]] dalle truppe di [[Napoleone I|Napoleone]] comandate da [[André Masséna|Masséna]] e da [[Le Harpe]]. <br/>