Pietro Gaveston: differenze tra le versioni

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[[File:WarwickCastle FromStMarysChurch 2.jpg|upright=1.3|thumb|sinistra|Il castello di Warwick]]
[[File:Gaveston monument.jpg|upright=0.8|thumb|sinistra|Il monumento a Gaveston<br />(Blacklow Hill)]]
L'addio alla patria non fece diminuire il potere di Gaveston: benché come conseguenza dell'esilio avesse perduto il contado della Cornovaglia, il re provvide ad assegnargli proprietà per 3.000 [[sterlina|sterline]] in [[Guascogna]] ed altrettante in Inghilterra; in aggiunta venne nominato [[Lord luogotenente d'Irlanda|Luogotenente d'Irlanda]] con la condizione che avrebbe dovuto rispondere soltanto al re delle proprie azioni, scelta effettuata da Edoardo per dimostrare il proprio potere e per mitigare l'umiliazione dell'esilio. L'[[Irlanda]] era peraltro una provincia riottosa e, a parte lo smaccato favoritismo dimostrato dal re, Gaveston fu effettivamente in grado di fronteggiare la situazione domando le rivolte e fortificando le città e i presidi più deboli.
[[File:Edward II Plantagenet of England.jpg|upright=0.8|thumb|destra|[[Edoardo II d'Inghilterra]]]]
Nel frattempo il re, approfittando dell'assenza del suo amico, ricuciva i rapporti con i ''lord'' e concesse nuove leggi che offrivano maggiori libertà alla nobiltà: grazie a tutto questo, nel [[1309]] il parlamento revocò l'esilio di Gaveston. La pace durò poco, poiché Gaveston iniziò a sbandierare la propria stretta relazione con il re ed a prendersi gioco dei signori dal "sangue blu" affibbiandogli nomignoli offensivi e trattandoli con disprezzo; a ciò forse si potrebbe aggiungere il risentimento derivato dalla riacquisizione di Gaveston del contado di Cornovaglia. Il risultato fu che, nel [[1311]], diversi nobili compilarono un documento dove, fra le altre cose, si chiedeva al re di ridimensionare il potere del suo favorito e di non porre in essere guerre senza il consenso dei nobili.<ref>Chaplais, p.70</ref>