L'avaro: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
AlessioBot (discussione | contributi)
m →‎Altri progetti: Bot: +controllo di autorità
→‎Atto I: ortografia/sintassi
Riga 42:
 
===Atto I===
La scena iniziasi apre con Valerio ed Elisa che discutono delle controversie dellarelative alla loro storia d'amore. La giovane, infatti, è preoccupata che suo padre, ancora all'oscuro dei sentimenti dei due, quando verrà a conoscenza dei fatti, non le permetterà di sposare il suo amato, privilegiando invece qualcun altro. Valerio a tal proposito le ricorda che ha accantonato le sue nobili origini facendosi assumere dal padre di lei come domestico, esclusivamente per vederla e per accattivarsi nel tempo l'amicizia, la fiducia ede il rispetto del padre, al fine di presentarsi come validissimo candidato per le nozze di lei. Valerio inoltre, convince Elisa ada parlare della loro situazione al fratello di lei, Cleante, con il quale ha un ottimo rapporto di amicizia, in modo da poterlo consultare e di averlo favorevole alla loro causa. In quel momento giunge proprio Cleante, e prima che Elisa possa illustragli la sua situazione, il fratello le confida di essere perdutamente innamorato di una certa Marianna, che abita con la madre non molto lontano da casa loro, non agiate economicamente. Cleante continua dicendo di essere preoccupato per l'opinione del padre sui suoi sentimenti, poiché se verranno intralciati è pronto ad andar via di casa. La sorella ascoltando quelle parole non può far altro che comprender la situazione del fratello, poiché rispecchia la sua, che ancora non gli ha svelato. I due fratelli dunque, escono in giardino per continuare il loro discorso e trovare un rimedio.
La scena si sposta nuovamente in casa dove Arpagone, che furibondo urla ede inveisce contro Freccia, accusandolo di averlo sempre intorno per spiarne le mosse e rubagli i beni da lui guadagnati e faticosamente nascosti. Freccia sorpreso e allo stesso tempo stanco di queste continue congetture folli, asserisce di non aver alcun interesse a volerlo derubare, poiché gli è sempre stato un onesto servitore. Tale discorso non fa altro che alimentare le fobie assurde di Arpagone, che in realtà teme che si venga a sapere dell'esistenza del suo tesoro. Dunque Arpagone prima di lascialo andare lo perquisisce alla ricerca di un'ipotetica refurtiva. Appena si allontana il servo, Arpagone medita tra sé a quanto sia difficile trovare un nascondiglio sicuro per il suo tesoro di diecimila scudi. In quel momento giungono i suoi due figli, Elisa e Cleante, che rimprovera aspramente per andar in giro vestiti sontuosamente con nastri e parrucche, dilapidando il suo patrimonio, e inoltre tale sfarzosità incentiva i malintenzionati a venire a rubare ain casa sua. Cleante lo tranquillizza asserendo di comprarsi i vestiti con soldi suoipropri, guadagniguadagnati aal gioco.
Arpagone, ora tranquillizzato, decide di rivelare ai figli, la sua ferma intenzione di sposarsi con Marianna, e di far sposare Elisa la sera stessa con un certo Anselmo, poiché eè ben agiato economicamente. Cleante all'udire tali parole si sente venir meno e si ritira costernato. Elisa invece, dichiara che non sposerà mai Anselmo e che la sua decisione sarebbe certamente approvata da chiunque. Proprio in quel momento giunge Valerio al qualee Arpagone decide di mettere alla prova la veridicità delle parole appena espresse dalla figlia. Valerio superatosuperata in un primo momento la costernazione, sentendo le intenzioni di Arpagone, continua a reggere la parte di lodevole e fedele domestico, dando piena ragione al padre. In quel momento Arpagone sente un cane abbaiare e credendo, impaurito, che qualcuno abbia scoperto il suo tesoro nascosto in giardino, corre fuori a controllare. Elisa allora ne approfitta per chiarire per quale motivo Valerio ha assecondato la volontà del padre, invece di contraddirlo. Valerio le confida che contraddirlo lo farebbe solo arrabbiare, poiché persone come lui non sono disposte ad ascoltare le opinioni altrui. Valerio la tranquillizza ulteriormente asserendo che per impedire il matrimonio quella sera stessa, basterà fingersi improvvisamente malata. Aggiunge inoltre che neanche i medici potranno scoprire che è una farsa, poiché non capiscono nulla. Arpagone rientra, ringraziando il Cielocielo che non era successo niente. Riprendendo le redini del discorso lasciato in sospeso, Arpagone, entusiasta della ferma condivisione di idee di Valerio, ordina a quest'ultimo di fare le veci di sua figlia, aggiungendo che dalda quel momento avrà su di lei assoluto potere. Valerio ringrazia per le lodi di Arpagone e si dipartisceallontana insieme ad Elisa.
 
===Atto II===