Dinastia Han: differenze tra le versioni

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Una serie di catastrofi naturali segnarono l'ultima parte della dinastia degli Han Occidentali. Questo faceva ritenere che il [[Mandato del Cielo]] ''tian ming'' potesse essere stato ritirato, e che una nuova dinastia fosse imminente.<br />
Una spaccatura in seno al confucianesimo fu dovuta a un ritrovamento, dietro un muro della casa di [[Confucio]], di suoi testi scritti in grafia antica, ''guwen'', cioè nello stile del ''piccolo sigillo'', precedente alla grafia di epoca Qin. Questi testi differivano livemente dagli stessi riscritti a memoria dopo il rogo dei libri decretato da [[Qin Shi Huang]].<br />
Liu Xin ([[32 a.C.]]-[[23]] d.C.), confuciano e bibliotecario imperiale, sponsorizzò la lettura razionalista dei testi in grafia antica, mentre altri filosofi mantennero la tradizione della grafia nuova e la lettura esoterica. Liu Xin appoggiò Wang Mang il quale riuscì a prendere il potere e a proclamare nel [[9]] d.C. una nuova dinastia, la dinastia Xin (9 d.C.-[[24]] d.C.), che sarebbe stata sconfessata da tutta la storiografia ufficiale successiva che avrebbe visto in Wang Mang il prototipo dell'avido usurpatore.<br />
Le riforme intraprese da Wang Mang furono radicali: la schiavitù fu abolita, così come il latifondo, le terre statalizzate e distribuite in piccoli appezzamenti secondo il sistema ''jintian'' dei [[Campi a pozzo]], la moneta antica fu svalutata, l'oro reso di proprietà statale e distribuite monete di nuovo conio (a imitazione di quelle degli [[Stati Combattenti]]) a valore del cambio sopravvalutato. I monopoli di stato furono estesi a includere i prodotti delle montagne e dei fiumi e il controllo dei granai di cereali per la calmierazione dei prezzi ''changpingcang''.<br />
La riforma fu un totale insuccesso: i funzionari che avrebbero dovuto realizzarla erano gli stessi che ne avrebbero patito le maggiori conseguenze.