Arenaria: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
AlessioBot (discussione | contributi)
m →‎Altri progetti: Bot: +controllo di autorità
Folto82 (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Riga 20:
 
L''''arenaria''' ('''pietra arenaria''' se intesa come [[materiale lapideo]]) è una [[roccia sedimentaria]] composta di granuli dalle dimensioni medie di una [[sabbia]].
I granuli possono avere varia composizione [[minerale|mineralogica]], in funzione dell'area di provenienza. Tra i grani più resistenti all'[[abrasione]] e all'alterazione chimica comunemente abbondano quelli di [[quarzo]], minerale che, proprio per la sua [[resistenza meccanica|resistenza]], è uno dei costituenti più comuni di queste [[rocce]]. I granuli sono tra loro legati da un cemento, originato dalla precipitazione chimica di minerali formati da ioni presenti nelle acque circolanti fra i pori interstiziali, comunemente come cemento si rinviene il [[carbonato di calcio]] sia sotto forma di [[calcite]] che di [[aragonite]], meno abbondantemente la [[silice]] o talvolta un [[ematite|ossido di ferro]].
 
== Caratteristiche e origine ==
L'arenaria è una [[roccia clastica]] che si forma per cementazioni di sabbie in periodi e strati diversi. I sedimenti sabbiosi, il cui trasporto è dovuto all'azione del vento in ambiente subaereo, o azione di correnti d'acqua nei fiumi, nei laghi e nei mari. Talora queste rocce contengono particolari strutture sedimentarie, come i ''ripple marks'', che testimoniano il tipo e l'energia della corrente responsabile della loro deposizione.<ref name="De Agostini" />
 
Le arenarie, insieme alle marne, alle peliti e alle calcareniti, sono le rocce più comuni dei depositi di avanfossa, comunemente conosciuti col nome di [[flysch]]. La deposizione delle arenarie di avanfossa è legata all'azione di correnti di torbida, capaci di trasportare per distanze enormi grandi masse di sedimento a distanze variabili rispetto alla linea di costa. Gli strati arenacei, aventi spessore variabile in base al volume della torbida e alla prossimalità o distalità dall'area sorgente del sedimento, occupano solitamente la parte basale dei depositi torbiditici (livelli Ta, Tb e Tc di Bouma, 1962). Le arenarie del livello Ta di Bouma sono organizzate in potenti strati massivi che alla base possono presentare impronte di fondo dovute all'effetto del passaggio della corrente sul substrato già deposto (flute cast, groove cast e prod e bounce marks sono le forme più comuni).

Il livello arenaceo tb è contraddistinto da lamine piane, mentre il tc presenta strutture particolari, come ripples marks e lamine convolute. Alla base degli strati arenacei dei depositi di avanfossa sono molto comuni impronte di fondo biogeniche (tracce fossili). Le arenarie di avanfossa hanno granulometria variabile e spesso sono gradate, ossia la dimensione dei granuli diminuisce dalla base al tetto dello strato. In Italia le arenarie di avanfossa sono molto diffuse in [[Appennino Settentrionale]] e appartengono a formazioni che hanno nomi differenti spostandosi dal [[Mar Tirreno]] al [[Mar Adriatico]] (''Macigno delle Cinque Terre'', ''Psedomacigno'', ''Macigno di Barga'', ''Macigno dei Monti del Chianti'', Arenarie di [[Monte Falterona]], Arenarie di [[Monte Cervarola]], Marnoso-Arenacea, Formazione della [[Monti della Laga|Laga). Le correnti di torbida che le hanno originate provenivano sia dall'arco alpino, come testimoniata dalla presenza, tra i granuli, della [[muscovite]] (minerale tipico di rocce metamorfiche) e l'orientamento delle correnti di fondo, sia dalla catena appenninica in sollevamento.
 
La forma dei singoli granuli permette di ipotizzare le origini del sedimento: I granuli marini e fluviali sono generalmente da angolosi a leggermente arrotondati; quelli fluviali sono angolosi e raramente poco lucenti; i granuli eolici sono arrotondati e levigati.<ref name="De Agostini" />