Harlette: differenze tra le versioni

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==La Harlette-Puch (1925-1927)==
[[File:Puch 220-1926 (10610746784).jpg|right|thumb|Una Puch 220 del 1926 con motore 2T a cilindro sdoppiato]]
Anche l'importatrice italiana "Orlandi, Landucci & Lupori" di [[Lucca]] decise di testare l'idea importando un paio di ''Harlette-Géco'' per esporle nelle sue concessionarie di Milano e Roma, ma gli esemplari francesi non suscitarono l'interesse della clientela. Si decise quindi di realizzare in prorpioproprio la moto.
 
Nei primi mesi del [[1925]] la '''Harlette-Puch 175''' venne presentata, questa volta ottenendo un apprezzabile consenso. La nuova motoleggera riuscì a colpire il pubblico per la modernità della ciclistica, dotata di freno a tamburo laterale anche all'anteriore e, soprattutto, per la raffinatezza del motore a due tempi con cilindro sdoppiato, costruito dall'austriaca [[Puch (moto)|Puch]] su progetto dell'ing. [[Giovanni Marcellino]]. Si tratta di un propulsore che riprende l'originaria soluzione ideata da [[Adalberto Garelli]], introducento alcune varianti meccaniche innovative, come l'infulcraggio trasversale del piede di [[Biella (meccanica)|biella]] a "Y".
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Le vendite della ''Harlette-Puch'' furono anche incentivate dalle subitanee e numerose vittorie sportive che portarono il pilota [[Roma|romano]] [[Umberto Faraglia]] a vincere la neo-istituita [[Classe (moto)|classe 175]] nel [[Campionato Italiano Velocità|Campionato Motociclistico Italiano]] del [[1926]].
 
Anche successivamente alla conclusione della ''[[joint venture]]'' con l'importariceimportatrice [[Lucca|lucchese]], avvenuta nel [[1927]], la Puch continuò a produrre con proprio marchio il modello di motociclo, nelle cilindrate 175 e 220 cc.
 
==La Harlette-MAS (1927-1930)==