Luisa di Stolberg-Gedern: differenze tra le versioni

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Con la morte del Pretendente nel [[1788]], la contessa, ormai libera, vive apertamente la sua relazione con l'Alfieri. A [[Parigi]] dal [[1786]] al [[1791]], diviene noto ed apprezzato il circolo culturale della contessa nella casa di Rue de Bourgogne, dove una sala del trono ricorda agli ospiti l'alto rango della padrona di casa.
 
La [[Rivoluzione francese|Rivoluzione]] costringe i due amanti a fuggire dalla Francia e a tornare a Firenze dove alloggiarono nelnella [[PalazzoPalazzina Gianfigliazzi]]. Qui la contessa assunse il ruolo di musa ispiratrice del grande poeta e letterato italiano trasformando il suo appartamento nel luogo di incontro della migliore [[cultura]] europea fra cui [[Madame de Stael]] e [[Ugo Foscolo]].
 
Ad offuscare però la vita della contessa gli ambienti aristocratici, che avevano mostrato indulgenza per l'aperta convivenza con il grande poeta italiano, si abbandonarono alle maldicenze quando presso la coppia di amanti si aggiunse un pittore francese [[François-Xavier Fabre]] che divenne l'amico del cuore della contessa sino al [[1803]], l'anno della morte di Alfieri.