Rapido (pesca): differenze tra le versioni

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L’intelaiatura rigida anteriore, in metallo, monta tre elementi caratteristici: una tavola di legno superiore che funge da depressore e mantiene la bocca in stretto contatto con il fondale, una fila di denti arcuati in ferro che penetrano nel sedimento per circa 5-7 cm, una serie di slitte montate ad intervalli regolari che impediscono un eccessivo affondamento dell’attrezzo. Un foderone in [[neoprene]], sotto la rete, ne evita l'usura meccanica.<BR>
Durante la cala la velocità della barca può arrivare fino a 5-6 nodi pur mantenendo una corretta interazione dell’attrezzo con il fondale, e da questo deriva il nome ''rapido''. I denti, penetrando nel sedimento, obbligano igli pesci piattiorganismi che vi si acquattano a sollevarsi e ad entrare nella rete.
I pescherecci strascicano solitamente 4 rapidi in contemporanea: uno per lato, scostato dal fianco per mezzo di un braccio metallico detto ''buttafuori'', e due a poppa, filati a distanze diverse per evitare che si sovrappongano tra loro (in gergo, ''incattivino''). La flotta di pescherecci che usano il rapido in Adriatico supera di poco i 60 natanti, dei quali il 65% appartiene alla marineria di [[Chioggia]].
 
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Dopo la cala, il rapido viene salpato e il sacco di rete svuotato sulla coperta a poppavia del peschereccio, quindi inizia il processo di selezione (sorting). Il rapporto scarto/commerciale varia a seconda delle specie bersaglio ed è di 2:1 per i pesci piatti, 9:1 per le cappesante, 1:6 per i canestrelli (da notare che questo significa un 66% di scarto nella pesca dei pleuronectidi, nonostante questo valore possa evidenziare notevoli fluttuazioni). Gli organismi non-bersaglio catturati, poi rigettati in mare, consistono principalmente di [[Porifera|spugne]] e tunicati.<BR>
Le catture accidentali cosituisconocostituiscono una parte importante del pescato per l’attività con il rapido, tanto che spesso la biomassa delle specie commerciali accessorie supera quella delle specie bersaglio.