Stop loss: differenze tra le versioni

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L'immissione effettiva dell'ordine di compravendita sul mercato, puo' essere sia eseguita sul momento dall'operatore (che dovrà quindi monitorare costantemente gli andamenti dei mercati), sia impostata mediante sistemi automatici, che si attivano quando lo strumento finanziario raggiunge quel livello di prezzo.
 
Lo stop loss è uno degli strumenti di "Money Management", probabilmente il migliore. Esso è l'unico accorgimento che ci consente di ridurre al minimo le perdite derivate dall'investimento in attività finanziarie con assunzione di rischio.
 
Esiste molta letteratura tecnica, in merito allo stop loss; pur essendo oggettivamente un metodo che protegge il capitale, il suo uso è spesso di difficile attuazione, poiché da un punto di vista psicologico, rappresenta una "sconfitta" per l'operatore.
 
Esiste molta letteratura tecnica, in merito allo stop loss; pur essendo oggettivamente un metodo che protegge il capitale, il suo uso è spesso di difficile attuazione, poiché da un punto di vista psicologico, rappresenta una "sconfitta" per l'operatore.
Se il mercato va contro le previsioni effettuate, si è spesso colti dalla "tentazione" di non vendere, perché si spera che l'oscillazione sfavorevole sia solo temporanea.
 
Ma, siccomepoiché una delle leggi universalmente riconosciute per chi investe nei mercati finanziari è quella di "tagliare le perdite e lasciar correre i profitti", quando un'operazione posta in essere inizia a generare perdite, la cosa più saggia da fare è chiudere la posizione prima che il danno diventi irrecuperabile.
 
C'è da dire che a volte può succedere che dopo un momento sfavorevole, i mercati prendano la direzione giusta; ma poiché non è possibile conoscere il futuro, rimane dunque difficile stabilire se, in una situazione di potenziale perdita, le cose si risistemeranno o meno.